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Raccoglie l’uva con la cooperativa – Il Comando Carabinieri per la tutela del lavoro di Canelli lo multa con 8 mila euro

Langhe Astigiane, nel mirino del Nucleo Ispettorato del Lavoro Compagnia  dei Carabinieri, multe ad agricoltori e cooperative

Cassinasco –  Ieri mattina una maxi sanzione  da 8 mila euro è stata notificata  ad un agricoltore che, all’ ispezione del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro e della Stazione  Forestale di Canelli,  è stata accertata una violazione sulle modalità utilizzate nel vendemmiare.

Oltre al danno anche la beffa, di essere avvertito a non vendemmiare il giorno successivo, perché “in caso di un secondo sopralluogo ispettivo, in concomitanza con la cooperativa dedita alla vendemmia, sarebbe stato oggetto di un secondo verbale”.

Il pensionato è stato punito, non per aver vendemmiato come vuole la tradizione, con l’aiuto dei famigliari più vicini.

Chiediamo chiarimenti al Comandante di stazione Forestale Roberto Musso, e al Comando dei Carabinieri  per la tutela del lavoro di Canelli

Ci mettiamo in contatto con  l’Arma dei Carabinieri stazione di Canelli , ed il comandante si limita a riferirci  che il loro intervento era limitato all’identificazione dei soggetti operanti in sito.

Il Comando Carabinieri per la tutela del lavoro,  i Gruppi Carabinieri per la tutela del lavoro, ed i Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro ricoprono un ruolo determinante e nel rispetto di quanto previsto dal decreto istitutivo e dall’articolo 16.

Gli ispettorati territoriali sono coloro che determinano ed accertano la sanzione amministrativa, da erogata in caso di illecito.

Sicuramente i molti sopralluoghi di questi giorni d’inteso lavoro, rendono difficili le comunicazioni anche a noi giornalisti che, per dover di cronaca, chiediamo chiarimenti.

Infatti, l’agricoltore è stato sorpreso, in tutti i sensi, dai funzionari statali dell’ispettorato del lavoro, nucleo carabinieri di Canelli, perché nella sua vigna di circa un ettaro,   era in corso la vendemmia in concomitanza con una cooperativa chiamata, appunto, per accelerare la raccolta in previsione anche dei cambiamenti  meteorologici.

Parrebbe, quindi, che in un solo appezzamento di vigna, non sia  ammessa la raccolta congiunta tra cooperativa ed agricoltore.

Le ispezioni, nella zona delle viti, sono molte e servono a  contrastare eventuali irregolarità, ma questa vicenda è  paradossale, e priva di ratio iuris, un’interpretazione letterale della norma e non logica, volta a “bacchettare” chi lavora duramente la terra spaccandosi la schiena per mesi.

Un rimedio drastico,  che i funzionari ispettivi  adottano per eccessiva burocrazia,  attanagliando le aziende  senza valutare le gravi conseguenze economiche e morali che derivano da simili procedimenti.

Lavorare  sulla frustrazione di essere stato multato  è frustrante, soprattutto per i tanti signori rossi, nome di fantasia,  che grazie al faticoso lavoro chino sulla terra regalano al patrimonio della regione un fascino unico e riconosciuto in ogni parte del mondo.

La valorizzazione delle bellezze del territorio delle Langhe nel suo insieme, sono frutto di lunghe fatiche tramandate da padre  in figlio, da intere generazioni.

Cosa ne pensa il  comandante generale del Nucleo tutela forestale  Antonio Ricciardi, su leggi ad interpretazione meramente letteraria ?

Rivolgiamo al comandante generale dell’arma del Nucleo tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei carabinieri, Antonio Ricciardi,  quali possano essere i criteri ed  il  modus operandi corretto nell’interpretazione di una legge che,  in senso letterario  parrebbe non coerente alla logica ?

Il vero cuore della natura, di un patrimonio come quello delle Langhe Astigiane,  deve necessariamente ricorrere,  per essere preservato, alle risorse del Corpo Forestale in sinergia con gli onesti agricoltori che, con tanta fatica e cultura ambientale tramandata negli anni, contribuiscono al mantenimento di un territorio difficile.
Tuttavia tanta burocrazia produce effetti contrari, in totale distonia con il mondo dell’agricoltura, soprattutto per le nuove generazioni che, deluse dal lavoro e dall’università, tornano alla terra.

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