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Prodotti contraffatti: molti distribuiti grazie a internet

L’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale elaborata dall’EUIPO e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), ha ritenuto che i principali centri di scambio a livello mondiale dei trafficanti di prodotti contraffatti siano Hong Kong, gli Emirati arabi uniti e Singapore, dove vengono importate grandi quantità di prodotti falsi , poi spediti per posta o corriere. Circa tre quarti dei prodotti contraffatti sono trasportati via mare. Ma anche internet fa la sua parte: i prodotti contraffatti sono distribuiti sempre più sui mercati online e sono spediti per posta ordinaria e mediante servizi di consegna espressa, spesso direttamente al cliente.

Secondo quanto pubblicato nella relazione, diversi paesi del Medio Oriente, fra cui gli Emirati arabi uniti, l’Arabia Saudita e lo Yemen, sono i principali punti di transito per le spedizioni di prodotti falsi diretti in Africa. Albania, Egitto, Marocco e Ucraina sono i quattro punti di transito usati per inviare falsi destinati all’UE, mentre Panama è un importante punto della rotta verso gli Stati Uniti.

I prodotti contraffatti sono riconducibili ai seguenti settori: alimenti, prodotti farmaceutici, profumeria e cosmetici, pelletteria e valigeria, abbigliamento e tessuti, calzature, gioielleria, apparecchiature elettroniche ed elettriche, dispositivi ottici, fotografici e medici, giocattoli, giochi e attrezzature per lo sport.

Il Direttore esecutivo dell’EUIPO, António Campinos, ha dichiarato che la ricerca « mostra la complessità e l’estensione delle rotte commerciali internazionali di prodotti contraffatti e usurpativi nel mondo. Gli studi svolti in passato hanno dimostrato che in pratica qualsiasi prodotto o marchio è suscettibile di contraffazione. La relazione mette in evidenza i mezzi con cui è possibile trasportare i falsi da un parte all’altra del mondo».

Dalla relazione si evince, inoltre, che le organizzazioni criminali nell’UE coinvolte nella distribuzione dei prodotti contraffatti ricorrono principalmente a fabbricanti esteri, per poi organizzare all’interno dell’Unione l’importazione, il trasporto, lo stoccaggio e la distribuzione di tali prodotti, la maggior parte dei quali proveniente dalla Cina.

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