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Periferia di Aprilia: la denuncia dei cittadini sui servizi idrici e fognari

Acqua pubblica e fognature: la denuncia dei cittadini –

Non sono contenti i residenti delle zone periferiche di Aprilia della gestione del servizio idrico e accusano l’amministrazione di aver dimenticato i cittadini di questa ampia fetta di territorio. Gli interessati hanno voluto evidenziare lo stato dei fatti, ricordando che molte delle zone non ricevono i servizi di Acqualatina pur essendo dei veri e propri centri urbani.

I servizi fognari

Per quanto riguarda i servizi relativi alle fognature, secondo quanto riferiscono i cittadini, la situazione risulterebbe migliore per coloro che vivono vicino ai nuovi collettori, dove verrà realizzato il depuratore, lo stesso sarebbe per coloro che risiedono in una determinata zona del quartiere Selciatella o accanto alle condotte senza depuratori. L’accusa a tutte le amministrazioni, finora succedutesi, è quella di aver adottato una linea politica di disinteresse verso tutti gli altri residenti, i quali, per sopperire ai servizi fognari mancanti, hanno provveduto come singoli cittadini oppure affidandosi a consorzi privati.

L’acqua potabile e l’alto numero di pozzi privati

Per quanto riguarda l’acqua potabile, la situazione è lasciata al singolo. Infatti tutte le case di queste zone si servono di pozzi che i proprietari hanno fatto costruire a loro spese. Quindi si rileva un numero di pozzi pari al numero delle abitazioni. I residenti hanno riferito che, in occasione del dossier contro la discarica Paguro, ebbero occasione di studiare approfonditamente la zona, verificando, tra quelli censiti,  la presenza di circa 250 pozzi, solo nella zona compresa tra il quartiere “La Cogna” e Fossignano.

La preoccupazione dell’inquinamento batterico

La preoccupazione dei cittadini è dovuta all’inquinamento batterico dell’acqua di questi pozzi, dal momento che il territorio vive un totale stato di abbandono dal punto di vista ambientale: discariche abusive diffuse e assenza di impianti fognari. Infatti spesso l’acqua non rientra nei limiti di potabilità previsti dal D. Lgs 31/01 e per questo motivo sono i cittadini a provvedere, a loro spese, alle analisi e alla depurazione. Tutti gli altri residenti, che non possono permettersi di far fronte economicamente a questi interventi necessari, pur non utilizzando l’acqua per bere, intervengono con metodi casalinghi sulle acque dei pozzi.

La discarica di Via Corta e la falda acquifera

Un’altra preoccupazione, non da poco, è la mancanza di notizie relative al monitoraggio della falda acquifera che corre in prossimità della discarica di Via Corta. Ricordano infatti che, in virtù del D. Lgs 195/2005, i dati ambientali sono pubblici e quindi sarebbe doverosa una comunicazione dettagliata agli abitanti che vivono in prossimità della discarica appena citata. Con sarcasmo amaro i cittadini evidenziano il disinteresse degli assessori di zona che sono stati presenti sul territorio solamente in campagna elettorale per chiedere i voti con i quali sono stati eletti.

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