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Migranti- Genova cambia rotta e dice NO al sistema di accoglienza

Genova -Con la vittoria di Marco Bucci, Genova si prepara a cambiare rotta sul tema immigrazione, infatti la prima azione da compiere è quella di uscire dallo Sprar.

Lo Sprar è il sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati, composto dalla rete degli enti locali che accedono ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Uscire dunque dalla rete Sprar rappresenta una rivoluzione completa delle politiche sull’immigrazione e sull’accoglienza finora condotte dal Comune di Genova. Mentre il capoluogo ligure dichiara il suo No, di tutt’altro avviso è il nuovo sindaco di Chiavari, Marco Di Capua, che annuncia il  suo Sì al sistema di accoglienza.

A non vedere di buon occhio la scelta di Di Capua è il consigliere regionale della Lega Nord Alessandro Puggioni che spiega “Il rischio per il sindaco è quello di ritrovarsi più presunti profughi sotto casa, inclusa una quota proveniente da Genova. In tal senso, occorre ricordare che il Commissario all’Immigrazione UE ha dichiarato che almeno l’80% dei migranti che sbarcano attraverso la rotta Centrale del Mediterraneo risultano irregolari. E’ chiaro che se il capoluogo ligure chiude al business immigrati o comunque stringe le maglie su una situazione diventata ormai intollerabile per il comune buon senso della cittadinanza, Chiavari e gli altri Comuni del Tigullio che hanno accettato lo Sprar probabilmente subiranno delle conseguenze”.

Puggioni ha continuato dicendo “Soprattutto in vista dell’ulteriore invasione estiva di finti profughi. L’anno scorso ne erano sbarcati complessivamente oltre 180mila, quest’anno le previsioni sono di 250mila nuovi arrivi. Pertanto, non ci sarà Sprar che tenga. Perché i responsabili del Ministero dell’Interno hanno più volte correttamente ribadito, con estrema chiarezza, che non esistono tetti massimi in riferimento al numero dei migranti accolti nei Comuni aderenti allo Sprar. In sostanza, nel momento in cui si verificano nuove ondate di sbarchi tali Comuni non vedranno garantite le quote massime a loro tempo assegnate e quindi saranno costretti ad accogliere numeri crescenti di finti profughi, senza poter protestare o manifestare il loro dissenso ai Prefetti”.

Il consigliere regionale conclude il suo intervento con un invito rivolto al nuovo sindaco di “non dare ascolto ai buonisti che fanno disinformazione e alimentano il business immigrati, ma nell’interesse della cittadinanza gli chiediamo di rivedere la sua scelta di aderire allo Sprar portando avanti una politica sull’Immigrazione in linea con quella della Regione Liguria”.

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