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L’orrore dei bambini in fuga da Mosul denunciati da Ana Locsin

Ana Locsin, direttore di Save the Children in Iraq ha denunciato in occasione della presentazione della ricerca sugli effetti delle violenze dell’Isis sulla salute mentale dei bambini come: “I bambini in fuga da Mosul hanno vissuto molti orrori. Hanno patito fame e abusi dentro alla città. L’impatto di tutto questo sui bambini è chiaro: anche se riescono a sopravvivere restano segnati, spezzati. E al momento questo è il modo in cui ci appare il futuro di Mosul” e ha aggiunto “gli aiuti salva-vita come ripari, cibo e acqua sono cruciali in questa crisi, ma il supporto psicologico per aiutare i bambini a riprendersi e a ricostruire dopo le traversie attraversate deve essere una priorità. Il mondo deve fare di più per riparare il danno”.

Con un supporto adeguato, la maggior parte dei bambini potrebbe essere in grado di ricostruirsi una vita normale, ma è necessario aumentare l’aiuto psicologico sui più piccoli, per evitare che i danni subiti possano diventare permanenti. “Lo stress tossico – la forma più pericolosa di risposta allo stress – rilevato nei bambini può, infatti, comportare conseguenze gravi non solo per la salute mentale, ma anche per quella fisica, portando all’aumento dell’incidenza di patologie cardiache, depressione, ansia, forme di diabete e abuso di sostanze”, fa sapere Save the Children. “Il supporto psicologico per bambini e genitori è, però, sotto-finanziato in modo cronico, coi bisogni del programma 2017 coperti finora solo per il 2%. L’intero Piano di risposta umanitaria delle Nazioni Unite 2017 ha ottenuto meno della metà dei fondi necessari”, prosegue l’organizzazione internazionale. Per questo motivo Save the Children chiede “ai donatori internazionali di accrescere in modo urgente e significativo il supporto alla salute mentale e alla cura psicologica e al Governo dell’Iraq di aumentare l’investimento nella formazione di psicologi e consulenti dell’infanzia”.

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