Da parte della sindaca di Roma, Virginia Raggi, non ci sarebbero state azioni volte a risolvere i problemi cronici delle periferie della capitale, ma da più fronti giungono critiche in merito all’immobilismo rispetto alla situazione incendi a Roma-Est, che a causa dell’assenza delle istituzioni si sta avviando a divenire la nuova terra dei fuochi. Solo promesse e nessuna soluzione: è questa l’accusa principale opposta alla sindaca. “Un’inutile audizione quella del Sindaco Raggi oggi alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie. Dopo più di un anno dal suo insediamento la Raggi e’ ancora al “faremo”. Zero anche sulla gravissima situazione della stazione Tiburtina e sull’emergenza rifiuti che imperversano in ogni angolo della città”, commenta Barbara Saltamartini, vice capogruppo alla camera della Lega-Noi Con Salvini, al termine dell’audizione del sindaco Raggi in Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie.

“Siamo di fronte al nulla cosmico e al continuo scarico di responsabilità come se fosse il suo primo giorno in Capidoglio: soluzioni improvvisate e buoniste come nel caso del vergognoso piano Rom, della legalizzazione dei mercatini dei Rom con merce rubata e degli ipocriti appelli allo stop dei migranti. Una cosa però, il sindaco, l’ha chiesta: più soldi per gestire le emergenze della capitale. Sacrosanto, ma senza progettualità sarebbero soldi buttati. E di progettualità’ non ne ha fatto cenno. Il suo governo è solo un bel libro di buoni propositi a cui non seguiranno fatti vista la sua evidente incapacità di amministrare ormai nota anche a tutti i romani. Del resto ormai lo hanno capito anche i deputati grillini che oggi, pur componenti della commissione periferie, hanno scelto di non essere presenti all’audizione scaricando la Raggi ai suoi fallimenti”, ha concluso polemicamente la Saltamartini.