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Il web tra legge contro cyberbullismo e tagli in Polizia Postale

Di recente, i computer di numerosi Paesi hanno subito attacchi informatici che hanno causato danni a istituzioni, imprese e cittadini. In Italia, la Camera dei Deputati ha approvato definitivamente la legge sul contrasto al cyberbullismo al fine di tutelare al meglio i soggetti più deboli della società, come i minori.

Al contempo, però, il Viminale sta procedendo a una razionalizzazione delle risorse umane, che porterà alla chiusura di molti presidi della Specialità della Polizia Postale e delle Comunicazioni, da anni impegnata nella repressione dei reati commessi nell’ambito del web.

In questo modo, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza eliminerebbe le strutture provinciali di coordinamento e il numero degli attuali 1.530 dipendenti verrebbe drasticamente ridotto a 1.246.

Il Segretario Generale di Libertà e Sicurezza Polizia di Stato, Giovanni Iacoi, ha manifestato il proprio dissenso: «l’attuale Governo continua a promettere sicurezza ai cittadini, ma noi poliziotti, che siamo pronti a garantirla, vediamo solo tagli alle risorse, in specie quelle economiche e umane; oppure le chiusure di posti di lavoro ed un  inidoneo ricambio generazionale. Ogni giorno assistiamo impotenti alla perdita di elevate professionalità, formatesi nel tempo nei vari rami dell’investigazione, che i nostri colleghi, prossimi al pensionamento, non avranno la possibilità di trasmettere a chi loro subentrerà nel nostro affascinante mondo! La chiusura di parte degli Uffici di una Specialità come quella della Polizia Postale e delle Comunicazioni è e sarà una perdita irrecuperabile. A mio avviso, al contrario, proprio per questo suo precipuo indirizzo lavorativo, essa dovrebbe vedere l’incremento dei propri Centri investigativi, stante la crescente necessità di garantire la ordinaria ma sempre più intensa attività di contrasto al crimine informatico, oggi sempre più evoluto, tramite  cui si alimentano il terrorismo, la criminalità comune e politica e le Mafie».

 

 

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