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Genova, scoppia il caso Sabella: sotto processo per il G8 del 2001 e consigliere alla Corte dei Conti, nominato dal Governo

C’è il rischio di un conflitto di interesse alla Corte dei Conti.

Tra pochi giorni la sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti di Genova si pronuncerà in merito ai 28 imputati, accusati di un danno erariale da 12 milioni di euro relativo alla prigione lager di Bolzaneto, al G8 2001 di Genova. Tra di essi, c’è anche il magistrato Alfonso Sabella, che è stato nominato, su indicazione del Governo Gentiloni, consigliere della Corte dei Conti. Il conflitto di interesse potrebbe configurarsi nell’ipotesi che il magistrato venga assegnato alla sede che lo sta giudicando.

La nomina a consigliere

Il sito del Governo riporta, in data 15 settembre, la nomina del magistrato. Infatti si legge su governo.it, al capitolo “Nomine”: “Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, visto il parere del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti,  ha deliberato nell’ambito della quota di spettanza governativa” dodici nuovi consiglieri della Corte dei Conti. Tra essi anche Alfonso Sabella, magistrato attualmente in servizio al tribunale di Napoli. Nella sua carriera Sabella è stato pm del pool antimafia di Palermo di Gian Carlo Caselli e consulente per gli allora Ds in Commissione parlamentare Mitrokhin. Inoltre ha ricoperto il ruolo di assessore alla legalità del Comune di Roma durante la giunta del sindaco Ignazio Marino.

I fatti del 2001

Nel 2001 Sabella era a capo dell’Ispettorato del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap). Il magistrato è tra gli imputati del processo erariale in cui la procura regionale ha chiesto la condanna dei 28 citati. Condanna richiesta per 12 milioni di euro. Sette milioni per i risarcimenti pagati alle parti offese in sede penale e per le spese legali. Cinque milioni per il danno di immagine arrecato ai ministeri della Giustizia e dell’Interno. Sabella e l’ex generale, Oronzo Doria, sono gli unici due imputati archiviati nel giudizio penale. Quindi anche per questo motivo la loro responsabilità è considerata “sussidiaria” rispetto agli altri imputati. Tuttavia il procuratore regionale di allora, Ermete Bogetti, sentenziò che entrambi gli imputati, pur se responsabili in via sussidiaria, avrebbero comunque dovuto rispondere del danno di € 2.160.946,28… nonché del danno di € 1.548.227,90, corrispondente alla metà del danno all’immagine.

L’attesa della sentenza

Comunque il giudice riportò nel decreto di archiviazione penale la seguente definizione del comportamento avuto da Sabella: “inadeguato e negligente”. Si attende ora la sentenza dell’udienza in Corte a Genova dello scorso 8 marzo. Il 5 settembre a Roma il Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti ha espresso parere favorevole alla sua nomina, ufficializzata il 15.

Le reazioni a Genova

Diverse reazioni a Genova alla nomina di Sabella. Infatti i membri del comitato “Verità e Giustizia” hanno duramente contestato la nomina romana. Si sono chiesti come mai non sia stato notato il clamoroso conflitto di interesse.

La replica di Sabella

Alfonso Sabella è intervenuto nel merito delle polemiche di cui è oggetto. “Nessun conflitto di interesse. Quanto all’opportunità lascio a voi il giudizio. Mi sembra che la sentenza – ha dichiarato il magistrato – non sia stata ancora emessa, io andrò a rimetterci economicamente, e sono stato scelto per le mie competenze in materia di pubblica amministrazione. Dove sarò mandato? Di certo non a Genova, penso che la mia sede sarà a Roma”.

 

 

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