Cropalati – All’arrivo della Guardia di Finanza, il gestore della struttura, un uomo di 39 anni, si è dato alla rocambolesca fuga per poi essere arrestato, confessando di essere totalmente abusivo.
Dall’occupazione del suolo pubblico, all’esercizio di attività di ristorazione e somministrazione bevande, dalla modifica idrogeologica dell’alveo del torrente alla deviazione di acque e mutamento dello stato dei luoghi.E’ quello che hanno trovato i finanzieri della Compagnia di Rossano, nell’ambito dei controlli delle attività sul territorio.
Occupazione abusiva di area demaniale, il faccendiere, a reso impermeabile l’alveo del torrente
Attraverso scavi e terrapieni, non si è limitato alla fantasia di rendere impermeabile la conca del torrente posizionando veri e propri teli in plastica, modificando il corso naturale del torrente, pericoloso per l’ecosistema e per le abitazioni vicine.
Un danno che avrebbe potuto peggiorare il rischio idrogeologico in un’area geografica già duramente colpita da fenomeni alluvionali.
Selva della Sila, nei pressi del torrente detto “Vurga” , 3000 metri quadrati sotto sequestro a Cropalati
Le fiamme gialle si sono insospettite dopo una lunga serie di cartelli stradali con indicavano una struttura una struttura ricreativa nei pressi del torrente Coserie, denominato “Vurga”, nel mezzo dell’incontaminata selva della Sila, nel comune di Cropalati.
Un lido balneare battezzato “Cubano Vurga”, con tanto di barbecue e servizi, trampolini artificiali, modifiche dell’area a verde, colate di cemento.
Una denuncia per occupazione abusiva su beni demaniali, e reati ambientali gravissimi
La norma dell’art. 1161 codice di navigazione, sanziona con pene la condotta di chi abusivamente occupi un bene demaniale, ma anche quella di chi, privo di autorizzazione, realizzi delle innovazioni abusive su di un bene demaniale.
L’autorità amministrativa ha il potere di ordinare, «la remissione in pristino del bene demaniale entro un dato termine, …quale potrà provvedere di ufficio a spese dell’interessato, il quale sarà soggetto alla sanzione amministrativa prevista dall’art. 1164 cod. nav. per la violazione dell’ingiunzione».
Ad aggiungersi, il faccendiere, dovrà rispondere dei gravi reati di danno ambientale, idrogeologico, e alle mancate autorizzazioni comunali.