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Casa agli italiani: si, solo se ad esserlo sono entrambi i coniugi

L’appartamento è stato assegnato al termine della giornata di ieri. Verrà consegnato al termine di alcuni lavori di ristrutturazione.

26 anni in Italia certe volte non bastano contro l’ignoranza ed il razzismo. La protesta è nata nonostante un marito più italiano che mai ed un figlio con un accento da romano fatto e finito. Ad accendere la protesta di via Giovanni Porzio è stato questo, il colore della pelle di una donna, scambiata per straniera. Tanto è bastato per farla oggetto di insulti, razziali e non.

Nata in Etiopia è in Italia dal 1991. Ieri doveva solo ritirare le chiavi dell’appartamento regolarmente assegnato. Una volta presentatasi al Trullo è successo l’inimmaginabile. Al termine di una giornata che difficilmente scorderà, la casa è riuscita a prenderla in carico. Prima di poterla abitare, però, l’ente dovrà effettuare delle necessarie opere di ristrutturazione.

“Si trattava di una formalità, doveva andare a prendere solo le chiavi”, dichiara chi conosce i coniugi. “Il marito lavorava e per questo motivo non è potuto andare”.

“Li viveva una ragazza italiana con un bambino, ed è stata sbattuta fuori. Vogliono metterci gli stranieri” queste le parole uscite ad alcuni abitanti del quartiere. Tanto è bastato per far arrivare i fascisti di Forza Nuova e Roma ai Romani, che hanno colto la palla al balzo per mettersi in mostra.

Da lì gli scontri con i vigili e poi con la polizia. “Volavano pietre, sampietrini, ho visto gente scappare, le scale insaguinate”, spiega una residente.

Ferito un agente, portato d’urgenza, in codice rosso, al pronto soccorso. Sono invece quattro i fascisti arrestati.

La casa è stata assegnata, si. Ma restano gli strascichi di un quartiere che respinge l’accusa di razzismo, ma che si comporta in maniera del tutto opposta. “Il quartiere si è mosso per difendere un’italiana con un bambino”.

A nulla è servito spiegare che la donna in questione occupava abusivamente l’immobile: “Occupare è l’unico modo per non farsi superare dagli stranieri. Ormai nelle graduatorie delle case popolari ci sono solo loro”.

Peccato però che la famiglia di ieri fosse italiana, a tutti gli effetti. E facendolo notare le risposte sono sempre più becere: “Stanno su in graduatoria perchè la moglie è nata all’estero. Per noi non fanno nulla”.

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