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Brindisi, prete condannato a 8 anni per abusi sessuali su un chierichetto

L’ex parroco era agli arresti domiciliari dal 2016.

8 anni di reclusione per aver compiuto abusi sessuali su minori. Questa la condanna inflitta a all’ex parroco della chiesa di San Giustino de Jacobis di Brindisi, don Francesco Caramia, di 43 anni. Il giudice ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Brindisi presieduta dal giudice Genantonio Chiarelli. L’ex sacerdote, assistito dagli avvocati Giancarlo Camassa e Rosanna Saracino, aveva scelto di essere processato con rito ordinario. I fatti risalgono agli anni 2008 – 2010. Caramia è stato riconosciuto colpevole di avere abusato di un chierichetto che all’epoca aveva otto anni. La denuncia fu presentata da un pediatra e poi confermata dalla vittima.

L’arresto del 2016

L’ex parroco era stato arrestato nel 2016 ed aveva ottenuto gli arresti domiciliari presso una comunità religiosa fuori regione. Nel luglio 2015 l’allarme del pediatra che aveva riscontrato segni violenza sul corpo del bambino. A dicembre dello stesso anno la perquisizione nella parrocchia di San Giustino de Jacobis. Poi l’arresto nel giugno del 2016 con l’accusa di atti sessuali continuati e pluriaggravati sul bambino che voleva fare il chierichetto. Il provvedimento restrittivo fu firmato dal Gip, Maurizio Saso, su richiesta del pm, Milto De Nozza, ed arrivò a seguito dell’incidente probatorio del 16 febbraio 2016 in cui la presunta vittima degli abusi fu ascoltata dai consulenti incaricati dalla Procura.

Il racconto del bambino

per bambini, mi immaginavo che non era una cosa per bambini, gli dicevo sei grande, per favore, lasciami stare, sono un bimbo.
Qualche volta piangevo”. Queste furono le parole agghiaccianti riferite dal bimbo agli inquirenti e ai medici. Dai fatti risultò che le violenze avvenivano al termine degli incontri di catechismo, “almeno due volte alla settimana”. Il parroco, stando sempre al racconto del minorenne gli diceva che doveva “stare tranquillo” perché tutto ciò che faceva con lui “era per opera di Dio e che quello era solamente amore che voleva ricevere”.
Una piaga quella della pedofilia ancora troppo diffusa in Italia. Nel brindisino inoltre i casi di pedofilia registrati in contesti religiosi sono stati quattro. Il Telefono Azzurro scrisse all’epoca una nota, sempre attuale. In essa l’invito ai bambini e agli adolescenti a denunciare e a rompere il muro del silenzio.

 

 

 

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