La farmacista era stata sgozzata durante una rapina

PALERMO – Patrizia Porcello di 39 anni è la terza persona arrestata per l’omicidio della farmacista Giuseppina Jacona. I fatti risalgono a quattro anni fa. Nel 2013 la farmacista fu uccisa con una coltellata alla gola nel corso di una rapina a Blufi. La donna che è stata arrestata è stata individuata ad Arese, in provincia di Milano. Secondo gli inquirenti la donna sarebbe stata la “mente” dell’omicidio. Gli esecutori del delitto invece sono stati Angelo Porcello zio e compagno di Patrizia e Gandolfo Giampapa che allora aveva 18 anni. La donna, dopo l’arresto dei suoi complici, si era rifatta una vita distante dalla Sicilia, ad Arese. Qui viveva con il nuovo compagno e con i due figli. Era sottoposta all’obbligo di dimora, dopo un primo arresto nel 2014. Adesso la Porcello è stata condannata a 17 anni e 6 mesi di carcere.

Il loro obiettivo non era l’incasso di giornata

Secondo le indagini Patrizia e lo zio avevano pianificato la rapina da un po’ di tempo. I due erano interessati ai beni della farmacista che si trovavano nella sua abitazione proprio dietro al negozio. I due criminali volevano rubare i 600 mila euro in contanti che la 79enne possedeva, ed erano intenzionati ad ucciderla per trafugare il denaro. I due assassini avevano pianificato di soffocare la donna ma questa reagì facendo saltare i loro piani. Angelo Porcello così la uccise accoltellandola alla gola. I due dopo l’omicidio fuggirono. Grazie alle testimonianze i carabinieri riuscirono ad arrestare per primo Giampapa e poi lo stesso Angelo Porcello. Sono state le intercettazioni e le testimonianze che hanno rivelato il vero ruolo di Patrizia. Aveva completamente soggiogato lo zio promettendogli una vita insieme all’estero. Prima di essere arrestato l’uomo aveva scritto un bigliettino alla donna: “L’ho fatto per te amore mio”. La Cassazione ha confermato l’ergastolo per Angelo Porcello, mentre Per Gandolfo Giampapa tredici anni di carcere.