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Testata a Piervincenzi, Cassazione: “Fu mafia”

La Cassazione ha stabilito che la testata al giornalista di Nemo Daniele Piervincenzi fu mafia.

I giudici della V sezione penale della Cassazione hanno stabilito che l’aggressione da parte di Roberto Spada al giornalista di Nemo Daniele Piervincenzi fu mafia.

Tra le motivazioni, i giudici scrivono: “Assordante silenzio delle persone presenti, repentine chiusure di porte e finestre, omertà delle persone che frequentavano la palestra dello Spada e le frasi minacciose usate verso le vittime”. E poi: “Ci sono tutti i presupposti per l’affermazione della sussistenza dell’aggravante del metodo mafioso, essendo stato accertato che Roberto Spada si avvalse della forza di intimidazione promanante dall’associazione malavitosa imperante sul territorio, nota come clan Spada, ben presente alla mente dei giornalisti e bene nota agli abitanti del luogo, tant’è che alla stessa si fece riferimento ripetutamente nel corso dell’intervista, come soggetto collettivo in grado di influenzare le decisioni politiche assunte nell’ambito del quartiere”.

Piervincenzi era stato aggredito insieme al suo operatore Anselmi davanti alla palestra di Spada, ad Ostia.

Tutto era partito da un’intervista, avvenuta il 18 giugno 2018. Secondo Spada, Piervincenzi voleva sapere troppo, così ha deciso di dargli una testata per metterlo a tacere. Ma Piervincezi non ha taciuto. Ha comunque mandato in onda il servizio. Ha completato la post-produzione nonostante il naso rotto.

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