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Lucca, Acli: “Piena solidarietà al vescovo Giulietti”

Il presidente di Acli Toscana ha mostrato la sua solidarietà al vescovo Giulietti.

In seguito al dl sicurezza bis, ci sono state molte rimostranze, soprattutto da parte delle frange cattoliche. Non solo il decreto sicurezza bis viola diverse convenzioni internazionali, ma anche diversi aspetti etici del cattolicesimo.

Il decreto sicurezza bis

Quando il decreto sicurezza bis è stato presentato martedì al Senato, Annalisa Camilli di Internazionale ha osservato che: “Durante l’esame della norma in commissione Affari costituzionali e giustizia della Camera sono stati interpellati diversi esperti, professori universitari e autorità che hanno fatto emergere i diversi problemi del provvedimento”. Sì, il decreto sicurezza bis presenta diversi problemi, non solo dal punto di vista della gestione dei barconi nel Mediterraneo, ma anche per i nuovi poteri che il ministro dell’Interno avrà.

I poteri del ministro dell’Interno

L’articolo 1 del decreto recita che il ministro dell’Interno: “può limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale, salvo che si tratti di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale, per motivi di ordine e sicurezza pubblica” nel caso di “carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato”. (Articolo 19, comma 2, lettera g Convenzione di Montego Bay). In questo modo, il ministro più vietare l’ingresso alle navi delle Ong che soccorrono i migranti in mare.

Il respingimento dei richiedenti asilo

L’articolo 3 della Convenzione di Ginevra del 1951 e l’articolo 4 del Protocollo 4 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo vieta il respingimento dei richiedenti asilo. Ogni richiesta d’asilo deve essere esaminata singolarmente. Per questo motivo, rimandare indietro le navi sarebbe come contravvenire a queste convenzioni che l’Italia ha firmato. Vale la pena ricordare che, in tutti questi mesi, Matteo Salvini ha sempre comunicato la chiusura dei porti via social. Non c’è mai stato un provvedimento ufficiale per chiudere i porti italiani.

Le multe alle Ong

Un altro punto critico del decreto sicurezza bis riguarda le multe alle Ong. La violazione del decreto prevede pesanti sanzioni pecuniarie i 150mila e il milione di euro e la confisca della nave. L’agenzia ONU per i rifugiati ha commentato questo articolo dicendo che: “L’imposizione di sanzioni pecuniarie e di altro tipo ai comandanti delle navi potrebbe ostacolare o impedire le attività di soccorso in mare da parte delle navi private in un momento in cui gli Stati europei hanno significativamente ritirato il proprio sostegno alle operazioni di soccorso nel Mediterraneo Centrale”.

La protesta di Giulietti

Inseguito all’approvazione del decreto in Senato, molte organizzazioni si sono mobilitate per manifestare a far sentire al governo la propria voce. È il caso di Libera che ha deciso di organizzare un corteo a Lucca. Tra i partecipanti c’erano anche l’arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti e il sindaco Tambellini. Dopo la manifestazione, è diventata virale la foto di Giulietti con in mano il cartello: “La disumanità non può diventare legge”. La consigliera regionale della Lega Elisa Montemagni ha subito reagito commentando sui social: “Credo di aver finito le parole per esprimere il mio rammarico e disappunto verso questa Chiesa che pensa più a far politica che alle anime dei fedeli. Chiese vuote e piazze (con Matteo Salvini) piene, vi dice nulla?”. L’ex presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli del Pd ha replicato: “Mi segnalano un elegante post di una collega della Lega che sguaiatamente attacca il nostro Arcivescovo Paolo per essersi espresso contro il decreto sicurezza bis. Le raffinate accuse sono due: fare politica e non vedere che le chiese son vuote e le piazze (con Salvini) piene. Quanto alla prima, l’Arcivescovo non sceglie una parte politica, semplicemente afferma i valori di umanità, solidarietà e carità cristiana propri del Vangelo. Quanto alla seconda ho messo una foto di quando le piazze erano effettivamente pienissime: 10 giugno 1940, Piazza Venezia ed il Vittoriano, dichiarazione di guerra del Duce. Sappiamo com’è andata a finire”.

La solidarietà di Acli Toscana

Subito dopo questi commenti sulla partecipazione dell’arcivescvo alla manifestazione, è intervenuto nel dibattito il presidente di Acli Toscana Giacomo Martelli e la rappresentante di Acli Lucca Elena Pampana. “Non è accettabile che una forza di Governo che esprime incarichi istituzionali di massimo rilievo solleciti e gestisca attacchi contro un uomo della Chiesa “colpevole” di portare la voce dell’insegnamento cristiano tra i fedeli, richiamando peraltro pubblicamente una visione della Chiesa e della Fede Cristiana arcaica e fuori dai tempi.

Per questo esprimiamo piena solidarietà e sostegno al vescovo di Lucca, Paolo Giulietti, oggetto di una aggressione da parte dei militanti e degli esponenti della Lega, e chiediamo al Capo politico di quel partito, nonché vicepresidente del Consiglio dei ministri, Matteo Salvini, di non occhieggiare a questi volgari attacchi”.

Pampana ha spiegato che: “Per noi monsignor Giulietti, come qualsiasi persona, ha il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni, anche se in contrasto con la linea politica portata avanti dalla Lega. In più come cristiani ci saremmo meravigliati che il vescovo non facesse proprio e non rilanciasse il messaggio cristiano che invita tutti noi a non considerare estraneo-straniero nessun essere umano, ma a porgere la mano a chi chiede aiuto”.

Martelli, inoltre, ha sottolineato che: “Salvini fatica a comprendere che svolgere funzioni istituzionali ai massimi livelli comporta anche doveri di profondo rispetto nei confronti delle opinioni di tutti, anche verso coloro che esprimono un pensiero diverso.

Il decreto sicurezza bis, condivisibile in alcune parti, ha, oltre che generato pesanti ombre sui principi universali di solidarietà e accoglienza, generato fondati dubbi di costituzionalità e di contrarietà al diritto internazionale.

Data la natura del problema affrontato (che non ha natura emergenziale, ma strutturale) ci permettiamo inoltre di esprimere forti dubbi (e non è la prima volta che succede) sull’uso della decretazione di urgenza; meglio sarebbe stato affrontare un sereno dibattito parlamentare che avrebbe certamente permesso maggiore attenzione e un testo più equilibrato ed efficace, sicuramente migliorato dal dibattito parlamentare.”

E ora che i cattolici dissentono, Salvini cosa se ne farà del cuore immacolato di Maria?

A cura di B.P.

 

 

 

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