ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Aggressione a Pompei senza un motivo. 22enne malmenato da una baby gang

A “Pomeriggio cinque” dichiara: ”mi hanno distrutto la vita”

Un’aggressione quella di Gaetano, 22enne di Ercolano, che lascia sconcertati. Un’aggressione priva di motivazioni mentre il giovane prendeva il treno per casa. I fatti risalgono al 29 Novembre scorso. Quel giorno, un gruppo di ragazzini, una “baby gang” possiamo affermare, ha seguito Gaetano fin dentro alla stazione di Pompei Scavi – Villa dei Misteri. Qui lo hanno pestato a sangue e lo hanno lasciato a terra col volto tumefatto mentre le decine di persone presenti non hanno alzato un dito. A seguito di questa violenta aggressione, Gaetano ha partecipato, insieme alla famiglia, alla trasmissione “pomeriggio cinque”, dove ha raccontato i dettagli di quell’assurda violenza: “Stavo aspettando il treno quando mi hanno aggredito, sono riuscito a scappare attraverso i binari arrivando davanti alla biglietteria ma la porta era chiusa e il bigliettaio non mi ha fatto entrare fino a che non sono andati via”. Gaetano prosegue: “Io non li conosco, mi hanno inseguito e cominciato a picchiare, mi dicevano ‘Nunn ‘o ffa’ cchiù’, ma io non li ho mai visti. Sono entrato nella stazione ma il bigliettaio mi diceva di uscire fuori. Mi hanno raggiunto e mi hanno preso a pugni e calci, mi hanno rotto lo zigomo”.
Con i segni ancora evidenti di quel pestaggio Gaetano parla anche della reazione della gente: “La stazione era piena di gente e nessuno mi ha dato una mano o è venuto a soccorrermi, hanno lasciato che mi aggredissero”. Una vicenda che ha lasciato il segno: “Mi hanno distrutto fisicamente e moralmente”.

Il giovane è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per sistemare la frattura allo zigomo. Intanto proseguono le indagini dei carabinieri che stanno visionando le immagini delle videocamere di sorveglianza per l’identificazione dei componenti della baby gang.

Facebook