ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

800 assistenti giudiziari. Il Concorsone tra burocrazia e disagi.

Quello che doveva essere il Concorsone del 2017 si è rivelato il classico risultato della disorganizzazione e della burocrazia all’italiana. “Sono rammaricata del fatto che ancora una volta il nostro Stato si presenta burocratizzato, vecchio e fatiscente. Mi sono, infatti, giunte centinaia di segnalazioni da parte di cittadini campani, che hanno avuto la sfortuna di partecipare alle fantozziane prove pre-selettive del concorso indetto dal Ministero della Giustizia per 800 posti come assistente giudiziario”, ha dichiarato Flora Beneduce, di Forza Italia, commentando le prove pre-selettive.

“Dopo venti lunghi anni di attesa, il Ministero della Giustizia ha finalmente indetto un concorso pubblico rapportato alla vistosa carenza di organico negli uffici giudiziari italiani, trascurando gli aspetti organizzativi essenziali, quelli che rendono una nazione europea civile e seria. Domande sbagliate, banca dati ricca di errori, anche grammaticali, isolamento e trattamento dei partecipanti come cosacchi siberiani, perdita dei risultati di alcuni elaborati, spesa record per dotare le sale del concorso di computer e software non testati: sono solo alcune delle lamentele pervenutemi in questi giorni da giovani e soprattutto meno giovani partecipanti. La loro età, spesso tra i 40 e i 50 anni, testimonia la profonda crisi di posti di lavoro. E’ assurdo che nel 2017, ossia in un’epoca post-moderna che ha visto la progettazione di auto senza conducenti, ci siano ancora problemi legati all’organizzazione di un concorso così importante, senza sfruttare adeguatamente la tecnologia informatica, che ci offre metodiche semplificate per migliorare la qualità dei servizi necessari per i cittadini. Tutto ciò ha creato nei partecipanti una profonda delusione: il lavoro è un diritto insopprimibile e non dobbiamo permettere a nessuno di prendersi gioco di tanti cittadini che hanno riposto in questo concorso le loro aspettative di vita, sacrificando il loro tempo, i loro affetti e sperando in un posto di lavoro. Sono pienamente solidale con loro e sarò sempre al loro fianco per intraprendere qualsiasi azione di giustizia”. Solo per dare un’idea dei disagi, i partecipanti al concorso hanno lamentato la presenza di lunghe code per i controlli, durati anche oltre le due ore. Inoltre, gli aspiranti cancellieri sono stati costretti ad attendere il proprio turno senza possibilità di trovare riparo dal sole. Il tutto è stato aggravato dall’ulteriore beffa: alcuni aspiranti cancellieri, infatti, hanno ricevuto domande tronche e sono stati invitati a sostenere nuovamente la prova. L’augurio è che per le prove successive si possa contare su un’organizzazione migliore, anche considerando il numero inferiore di partecipanti.

Facebook