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USA sganciano MOAB in Afghanistan: “la Madre di tutte le bombe non spaventa i russi, noi ne abbiamo una ancora più potente”

La temuta superbomba MOAB (Massive Ordnance Air Blast) è stata sganciata dagli Stati Uniti in Afghanistan, nella zona di Nangarhar. Si tratta di un ordigno estremamente dannoso, tanto da essere stato ribattezzato “madre di tutte le bombe”. Dal peso di 10 tonnellate, la bomba MOAB è in grado di seminare distruzione per un raggio di centinaia di metri. Il Presidente statunitense Trump si è detto soddisfatto e orgoglioso del lavoro dei militari, e il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, ha assicurato che obiettivo dell’attacco sono state le grotte e i tunnel utilizzati dall’ISIS, con tutte le precauzioni necessarie ad assicurare la salvaguardia dei civili e al fine di evitare danni diversi da quelli programmati. L’attacco avrebbe provocato, secondo il portavoce del governo centrale, la morte di 94 combattenti dell’ISIS: quasi il doppio rispetto al numero indicato in un primo momento dallo stesso governo. Secondo quanto affermato dall’agenzia dello Stato Islamico, invece, l’attacco non avrebbe provocato la morte di alcun combattente dell’ISIS. Ma l’attacco da parte degli Stati Uniti con la “madre di tutte le bombe” pare abbia indispettito i russi. RT Russia ha infatti tenuto a precisare, dal proprio account Twitter, che la bomba non nucleare più potente al mondo è in dotazione all’arsenale russo, ed è stata ribattezzata “padre di tutte le bombe”: «La Madre di tutte le bombe non spaventa i russi, noi ne abbiamo una ancora più potente: gli americani avrebbero molta più paura del nostro “padre”». Un “padre” che avrebbe una potenza equivalente a 44 tonnellate di tritolo, ovvero il quadruplo della super-bomba americana, sarebbe più moderna (il progetto risale solo al 2007), più leggera e con una capacità distruttiva maggiore e più ampia. Un temibile strumento di guerra che, al contrario della MOAB americana, non è mai stata utilizzata in una guerra “reale” e di cui, è il caso di dirlo, si spera non vengano mostrati al mondo le potenzialità.

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