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Smaschera da #Wikileaks la #Cia: come gli 007 entrano nelle nostre vite e le controllano

Wikileaks torna a stuzzicare le ossessioni di tutti coloro che usano tv e telefoni: la CIA ci spia. Pubblicando 8 mila file e documenti, la piattaforma di Julian Assange ha svelato l’esistenza di un programma di hackeraggio degli 007 americani. Vere e proprie armi virtuali che consentirebbero di controllare smartphone e televisori: dal 2014 la CIA sarebbe in grado di installare software (nello specifico malware, ovvero un software usato anche per rubare informazioni sensibili) nei televisori connessi alla rete internet. In questo modo l’intelligence americana sarebbe stata in grado di registrare le conversazioni avvenute nelle stanze, usando i televisori come cimici, spiando ignari conversatori.

Anche i cellulari sarebbero finiti nel mirino della CIA: smartphone iPhone e Android sarebbero stati colpiti dagli agenti segreti, che avrebbero spiato, attraverso dei software, conversazioni su Whatsapp, Telegram, Messanger ecc.

Vittime di questi attacchi sarebbero stati top manager dell’industria europei e americani, membri del Congresso, il governo americano e addirittura l’attuale Presidente americano, Donald Trump.

Assange ha rivelato l’esistenza del programma “Weeping Angel”: «il programma infesta le smart Tv, trasformandole in microfoni. In particolare i televisori attaccati verrebbero messi “in modalità Fake Off” dal programma Weeping Angel, “in modo che il proprietario pensi che la tv sia spenta. Grazie a questa modalità la smart tv registra le conversazioni nella stanza e le invia al server della Cia».

L’Agenzia avrebbe anche valutato la possibilità di inserirsi nei sistemi di controllo dei veicoli moderni: «l’obiettivo per conquistare il controllo non è stato specificato, ma potrebbe consentire alla Cia di commettere assassinii praticamente non rintracciabili».

Nel commentare i file ,  Julian Assange ha fatto sapere di aver ascurato le informazioni che andrebbero a identificare  migliaia di obiettivi e computer presi di mira dalla Cia “in America Latina, in Europa e negli Stati Uniti” e, di aver deciso di non diffondere le cyber armi della Central Intelligence Agency.
Julian Assange afferma l'esisntenza ed  il vero rischio   di armamenti  di proliferazione legato allo sviluppo delle cyber armi. La diffusione incontrollata di questi strumenti, che scaturisce dalla difficoltà di arginarle e contemporaneamente dal loro grande valore di mercato, è paragonabile al commercio internazionale di armamenti”.

Il vero pericolo, secondo Wikileaks, sarebbe il fatto che questi strumenti sarebbero fuori dal controllo dell’intelligence e potrebbero «finire in mano a Stati rivali, cyber mafie e hacker di ogni tipo».

Gli uomini della CIA, per il momento, hanno deciso di rispondere con il silenzio alle rivelazioni di Wikileaks, scegliendo di non commentare il contenuto, né l’autenticità dei documenti pubblicati.

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