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Il colosso #Nestlè nel mirino di diverse associazioni di consumatori europei

Francia -La Fondation Changing Markets (Fondazione evoluzione dei mercati) ha condotto un'indagine su alcuni biscotti per bambini che conterrebbero elevati livelli di agenti cancerogeni.
Il bersaglio colpito dalla fondazione è stato il colosso alimentare Nestlé, per i suoi biscotti che conterrebbero livelli elevati di acrilammide rispetto ai valori di riferimento tossicologici. Corrisponderebbe, infatti, a 226 mg / kg, il contenuto dei biscotti per i bambini sopra i 12 mesi venduti dal marchio svizzero, quando il valore limite UE è di 200 mg / kg.
Altri prodotti di altri marchi presenterebbero problematiche analoghe (Picot, Carrefour Baby). La decisione della multinazionale dovrebbe arrivare entro una settimana.
Il leader della multinazione, Richard Girardot, ha dichiarato “Non ci troviamo di fronte ad una crisi di salute. Faremo controllare tutto assieme alle associazioni, la prossima settimana saremo in grado di prendere una decisione”.
Inoltre, ha sottolineato che i valori riportati sono “al di sotto di qualsiasi legislazione europea e francese,” da non confondere con le soglie di raccomandazione.
L'acrilamide non è una sostanza naturalmente, si formerebbe durante la cottura ad alta temperatura (oltre 120 ° C) in alcuni prodotti.
Una molecola che l’Agenzia nazionale per la sicurezza dei prodotti alimentari transalpina, controlla molto da vicino da oltre 15 anni. Durante questo periodo, l'esposizione alla sostanza della popolazione francese, e in particolare i bambini, è diminuito.
Nell'ultimo studio pubblicato nel settembre del 2016 l'esposizione dei bambini a questa molecola è ancora “preoccupante”. Si colloca tra le 9 sostanze da monitorare, a causa di un “numero significativo di bambini con una maggiore esposizione ai valori di riferimento tossicologici”.
Tra questi, ci sono in particolare l’arsenico, inquinanti organici persistenti o micotossine prodotte da muffe e per l’appunto acrilamide.
Le ONG sollecitano il ritiro dei prodotti, l’Anses ha poi ricordato che dal 2007 la Commissione Europea ha introdotto programmi di sorveglianza annuali dei livelli di acrilammide negli alimenti. Quattro anni più tardi, la Commissione ha stabilito i valori di soglia per costringere i produttori a ridurre la presenza di acrilamide.
La Fondation Changing Markets chiede soglie più basse rispetto ai limiti correnti, considerando l'atteggiamento dei produttori “irresponsabile”.
Si è chiesto, inoltre, alle autorità francesi di ritirare i prodotti potenzialmente pericolosi, come già fatto in Ungheria e Croazia a metà dicembre.

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