VITERBO – «I furbetti del cartellino» sono chiamati, gli indagati dell'Ospedale di Belcolle, medici, infermieri, impiegati e dirigenti, ogni categoria.La Guardia di Finanza ha effettuato videoriprese, intercettazioni e pedinamenti, fino alla raccolta di prove sufficienti a dimostrare l'abitudine di timbrare senza lavorare. La procura della Repubblica tira le fila dell’inchiesta con la notifica di 23 avvisi di garanzia ad altrettanti dipendenti e di una misura cautelare – la sospensione dal servizio – a un’infermiera accusata di falso e truffa aggravata ai danni dello Stato.Altre 12 persone tra medici e infermiere, sono indagati perchè avrebbero gonfiato il proprio stipendio fino a 1,3 milioni di euro.
Il Primario di medicina trasfusionale, Tiziana Riscaldati, nel frattempo “continua a percepire lo stipendio pieno”, nonostante sia stata sospesa dalla Asl.“La legge – spiega l’avvocato dell’azienda sanitaria viterbese, Elaine Bolognini – non prevede la decurtazione della retribuzione in caso di sospensione cautelativa. Questa è una misura che viene adottata in attesta che l’ufficio procedimenti disciplinari adotti i provvedimenti e le sanzioni che ritiene opportune”. Il tempo massimo per i provvedimenti è pari a 120 giorni.La Riscaldati,sessant’anni, è accusata di truffa per essersi procurata “un ingiisto profitto”.
L’infermiera Stefania Gemini, addetta alla predisposizione della liquidazione del centro trasfusionale dell’ospedale di Belcolle, rimane invece senza retribuzione.Lo spiega il legale a Rai 1: “Lo ha stabilito il giudice che ha deciso la sospensione. Per gli altri ventuno indagati l’Asl ha inviato “la lettera di contestazione dell’addebito”.
La notizia dei «Furbetti del cartellino» è giunta fino alle telecamere di Barbara D'Urso, Marco Liorni e Cristina Parodi della Vita in diretta.