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#Star Wars una Leggenda lunga 40 anni.

Correva l’anno 1977 quando un visionario, George Lucas, rivoluziona la fantascienza del tempo soffiando nuova vita in un genere (all’epoca) dormiente. La rivoluzione passa per un rinnovo degli effetti speciali: astronavi che sfrecciano, droni, spade laser e luminose battaglie a colpi di disintegratori. In altre parole, la fantascienza torna ad essere divertente ed inizia il mito.
Star Wars appassiona tre intere generazioni. Ragazzi che alla fine degli anni 80 si recano al cinema a guardare star wars, venti anni dopo portano i propri figli a vedere la “nuova trilogia” ed è un fiorire di merchandise, una vena d’oro che negli anni sembra mai sopirsi: modellini di astronavi, action-figures (termine inglese più elegante di “pupazzetti”) con le sembianze di storm troopers, jedi e, naturalmente, Darth Vader; ed è in questo contesto che si innesta la “Mostra Guerre Stellari Play” al Vittoriano (Dal 28 ottobre 2016 al 29 gennaio 2017), il tutto reso possibile da Fabrizio Modina, uno dei più famosi collectors di Star Wars, che ha messo a disposizione del pubblico la sua intera collezione che consta più di 1.000 pezzi.
Tuttavia, nonostante le migliori intenzioni, la mostra risulta meno interessante di quanto ci si possa aspettare. Si entra portando con se tutto l’immaginario di Star Wars e ci si aspetta chissà cosa ma tutto ciò che si trova tra gli “oltre 1.000 pezzi in esposizione” è, in fondo, una montagna di giocattoli (fatto salvo per l’occasionale modello a grandezza naturale) e si esce dal Vittoriano con qualcosa in più di quando si era entrati: la convinzione che, forse, la fantascienza è meglio resti confinata tra le pareti dello schermo di un cinema.

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