Esce, a distanza di tre anni dal successo di Al Monte, Apriti cielo il quarto albun di inediti di Mannarino.
Nell'album il folk e lo stornello romanesco incontrano i ritmi di Bahia.
“Le suggestioni della musica brasiliana” spiega il cantautore romano “arrivano da lontano, da quando a 18 anni facevo il dj di world music e suonavo nei locali multietnici vicino alla stazione Termini e nel rione Monti a Roma. Locali nei quali Sudamerica, Africa e Italia si incontravano. Sono cresciuto così e la mia ricerca musicale parte proprio da lì e dai miei viaggi. Mi interessa l'incontro di mondi distanti storicamente in contrapposizione”. 
“Apriti cielo” è prodotto da Tony Canto e dallo stesso Mannarino, che lo ha registrato con più di 30 musicisti. Tra questi anche Enzo Avitabile (al sax in “Vivo) e il percussionista brasiliano Mauro Refosco, che oltre ad aver suonato con Red Hot Chili Peppers, Atoms for Peace e David Byrne, è anche un membro del collettivo newyorkese dei Forro in the Dark, composto interamente da musicisti brasiliani appassionati di worldbeat e worldmusic.
Il singolo che ha anticipato l'album, Apriti cielo per l'appunto, spiega Mannarino “parla dei migranti che arrivano qui dall'Africa. Ma a guardare bene, parla anche dei giovani che dall'Italia partono in cerca di fortuna altrove. Il mio intento era di raccontare come la gente deve 'salvarsi', fisicamente o dalle maglie di un sistema che ti propone solo omologazione e consumismo”. ” 'Apriti cielo' vuol dire: che crolli il muro”.  
Il tour debutta il 25 marzo (con un bis il 26) a Roma, prima volta di Mannarino al PalaLottomatica, e proseguirà a Bologna, Firenze, Padova, Milano, Torino, Pescara e Napoli dove si concluderà il 10 aprile.
La data del 25 marzo a Roma al PalaLottomatica è già sold out.