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Ingresso a pagamento per il Pantheon

Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha di recente annunciato che entro la fine della legislatura sarà necessario pagare un biglietto per visitare il Pantheon. 
Un biglietto, magari anche basso per un monumento, ha sottolineato il ministro, che ogni anno è visitato da circa 7 milioni di persone. 
ll Pantheon, oltre ad essere stato fonte di ispirazione ai più grandi architetti del Rinascimento (Raffaello decise di farne il luogo del proprio riposo eterno), risulta essere l'unica costruzione romana rimasta praticamente intatta attraverso i secoli. Fu fondato tra il 25 e il 27 a.C da Agrippa, come Tempio dedicato ai dodici Dei ed al sovrano vivente. Tradizionalmente si ritiene che l'edificio attuale sia il frutto della radicale ricostruzione promossa da Adriano fra il 118 e il 125 d.C. Nel 608 papa Bonifacio IV fece collocare nel Pantheon le ossa di molti martiri, prelevate dalle catacombe cristiane, ed il tempio passò ufficialmente al Cristianesimo con il nome di Santa Maria ad Martyres.
Considerato che attualmente il Pantheon è un luogo di culto, attivare l'ingresso a pagamento è una questione abbastanza complicata.
Sul punto Franceschini ha aggiunto “siamo a buon punto con i rapporti con la Chiesa”. E' infatti importante “far convivere la visita dei turisti a pagamento con le celebrazioni per i fedeli” e del resto in Italia ci sono già delle esperienze positive in tal senso.
“Penso che entro questa legislatura il Pantheon sarà visitabile a pagamento”, ha concluso ribadendo che con “le risorse ricavate si potranno fare interventi sulla struttura”.
Il monumento, quindi, “potrà contribuire al fondo di solidarietà, come fanno il Colosseo e tutti gli altri musei, versando il 20 per cento degli incassi”.
 

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