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Pompei: un finale dell'anno pieno di nuove riaperture

Dopo l'apertura straordinaria ai visitatori delle Terme Suburbane, cinquantamila metri quadrati di scavi tornano ad essere visitabili per i milioni di turisti che sempre affollano gli scavi di Pompei.
Il piccolo Lupanare, la casa di Obellio Firmo, la casa di Marco Lucrezio Frontone ma anche lo scavo inedito di un ambiente totalmente occultato dal terreno tra i tesori che Pompei restituisce al pubblico al termine del lavoro di completamento degli interventi di messa in sicurezza delle Regio V e IX.
La Casa di Obellio Firmo è nelle Regio IX, non era abitata al momento dell’eruzione per la morte del proprietario: il suo nome è dipinto sulle pareti esterne e sulla domus di fronte in una serie di iscrizioni elettorali. M. Obellius Firmus morì infatti prima del 79 dopo Cristo e la sua tomba è stata rinvenuta a Porta di Nola.
Nella Regio V sorge invece la domus di Marco Lucrezio Frontone, dove sono conservate alcune delle pitture parietali più raffinate dell’antica Pompei. M. Lucretius Fronto era l'esponente di una delle famiglie più in vista della città. Anche questa casa, come la prima, era in corso di restauro al momento dell’eruzione del 79 d.C.
Il proprietario era un politico pompeiano e la sua domus era una delle più belle della città, con stanze interamente affrescate e pitture di grande bellezza. Tra i vari affreschi molti rappresentano scene di paesaggio, di giardino e di animali.
In una delle stanze furono poi rivenuti gli scheletri di cinque adulti e tre bambini schiacciati dal crollo del tetto durante l’eruzione.
La domus di Marco Lucrezio Frontone era già stata parzialmente aperta (visitabile solo per gruppi) a Pasqua ma adesso, ultimati i lavori di restauro, sarà visitabile nella sua interezza. 

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