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Non è ancora Natale #Renzi!

Non abbiamo ancora iniziato a mettere le luci natalizie, che Renzi sembra già volersi avvantaggiare i regali di Natale.
Prima le letterine agli elettori e dove non arrivano le lettere arriva il “Comitato del Sì”; pur di accaparrarsi qualche voto ancora titubante, arriva a scomodare anche la casa del Signore, a Copenaghen.
In tempi di campagna elettorale ogni voto fa brodo.
Nessuno ha sentito parlare delle ragioni del NO quel giorno ma che Dio benedica il risultato più giusto!
Risultato che, chi può saperlo, potrebbe coincidere con quello che oggi Carlo Buttaroni, attuale presidente dell’Istituto Tecnè, ci annuncia come il più probabile in lizza per la vittoria del referendum in base ai sondaggi: il NO, al 53,5% che manderebbe a casa il 46,5% restante dei SI.
Ma pensare che il No quel giorno, fuori dalla chiesa danese, non ci fosse può forse stupirci?
Ma assolutamente no!
In fondo l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Agicom, la bella addormentata, non si era neanche accorta che a mala pena se ne parlasse in tv!
Si è svegliata solo ora, decidendo di rispettare la par condicio, e guardiamo un pò, mancano solo 15 giorni al referendum.
Meglio tardi che mai, direbbe qualcuno.
Ma è da tempo, troppo, che il premier ci parla, indiscusso, del Suo referendum e ci abbindola con la riduzione dei parlamentari, il contenimento dei costi, tra i tanti cambiamenti.
Tra i quesiti si riporta: «…la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni…».
Ma aspettate, è vero, i parlamentari si ridurranno. Se la riforma passasse le cinque Regioni a Statuto speciale (Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Sicilia e Sardegna) potrebbero rimanere senza rappresentanti per l’incompatibilità, che la riforma aveva “dimenticato” di gestire, tra l’ufficio di consigliere regionale e quello di parlamentare.
Renzi vecchio volpone! Allora è vero che mantieni le promesse, non badando a spese e questo lo sapevamo, ma ora anche i colpi di scena ci regali! Che attore in questa scena politica tutta italiana ragazzi!
Certo, ora si solleverà una questione a riguardo, infinita, per capire come risolvere questo “piccolo” problema, ma intanto puoi riempirti la bocca con questa bella, ulteriore, decapitazione di un pezzo di Senato.
Mica vorrai rimanere solo tu?…
Nel frattempo che si mantengono le promesse delle lettere il Presidente del Consiglio trova anche il tempo di fare le “mancette”.
De Luca, presidente della Regione Campania, che se ne fotte della Costituzione, ne è talmente entusiasta che per questo ha deciso di promuovere la propaganda del Si come non mai in questi ultimi 20 giorni in Campania.
Ma perchè?Se della Costituzione se ne fotte…
Di fronte ad amministratori provenienti da ogni parte della regione, ha saputo dare delle valide motivazioni a favore del Si: 600 milioni per Napoli; possibili finanziamenti per Caserta, Pompei, Ercolano, Paestum; altri soldi per il Patto delle Campania, altri 308 per Napoli.
E dice: «Poi vi piace Renzi o non vi piace a me non me ne fotte un cazzo».
“Pecunia non olet”: questa la maggiore ragione a favore del Si che De Luca si sente di sostenere.Sarà così anche per l’intera Campania?

Italiani, gente vera e con dei principi ancora sepolti nel cuore, siamo davvero così disposti a venderci?
Informatevi e, difendetevi.

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