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Piloti a rischio #SindromeAerotossica? Gli esperti consigliano l’utilizzo di filtri

Nell’ultimo periodo si è sentito molto parlare di qualcosa che minaccerebbe la salute dei piloti. Si tratta della “Sindrome Aerotossica“, una condizione mortale causata dalla contaminazione, tramite inalazione, del ricircolo dell'aria originata dal motore dell'aereo.
Alcuni studi hanno rilevato che gli unici effetti nocivi possono essere rilevati nella cabina di pilotaggio, una preoccupazione per i piloti ma non per i passeggeri, come riferiscono le autorità dell'aviazione civile della Gran Bretagna, secondo cui non vi è “nulla per cui i passeggeri o l'equipaggio dovrebbero essere preoccupati”.
 Nel febbraio2015 inGran Bretagna un “coroner”, ha identificato la causa di morte avvenuta nel 2012 di un pilota, il 43enne Richard Westgate, della British Airways: sarebbe stata l’aria contaminata della cabina di pilotaggio durante i turni di volo/lavoro. Il responso ha fatto scattare i primi approfondimenti sul nesso eziologico tra habitat di bordo e rischio sulla salute. Dopo il parere scientifico, in Gran Bretagna almeno una cinquantina di piloti comandanti di differenti Paesi  con decine di migliaia di ore di volo sono intenzionati a fare causa, denunciando la criticità dell'ambiente dell'aria di bordo e il rischio correlati al tempo passato a bordo di una malattia tenuta nascosta, almeno dagli anni ’50
. Sino a qualche anno fa proprio per l’assenza di informazione, anche la maggior parte dei medici non è stata in grado di diagnosticare la Sindrome Aerotossica e curare tempestivamente gli ammalati.
 Alcuni esperti sono convinti che dei filtri risolverebbero il problema, evitando la dispersione di una neurotossina presente nell’olio dei motori, il TCP, utilizzata come additivo alimentare.
 Alla luce di questa denuncia dei piloti francesi, le indagini e verifiche e perizie troveranno sostanziali contraddittori nel corso delle udienze che non solo in Gran Bretagna e in Francia ma anche in tanti Paesi troveranno udienza.

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