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Test d'ingresso a Medicina, più di 60.000 aspiranti medici. Pochi posti e proteste studentesche all'Università La Sapienza

Viene da chiedersi come mai chi davvero ha la passione per la medicina – senza conoscenze o 'altro' – ha così difficoltà a superare i test. Test che ogni anno diventano più difficili, tra domande esasperanti perfino in cultura generale. Che cosa avrà a che fare con la professione medica – per la quale si presta un importantissimo giuramento, il Giuramento di Ippocrate – si ignora. Come forse è meglio fare anche per gli immancabili scandali divulgati dalla stampa e dal web per i 'sottopassaggi' tra i banchi dei test, tra nepotismo e corruzione.
Questa mattina si sono aperte le porte per i test di ammissione a medicina e odontoiatria. Corsi, come ben si sa, a numero programmato in tutta Italia, i posti disponibili sono 10.132. Mentre a fare il test questa mattina tra ansie, preghiere e notti in bianco sono 62.695 aspiranti medici. Fuori l'Università di Roma La Sapienza non potevano mancare intanto le proteste. Alcune organizzazioni studentesche, come Udu e Link Coordinamento universitario, ribadiscono il loro “no al numero chiuso”. Forse sarebbe giusto che tutti potessero provare a studiare una così nobile materia, per una così nobile professione – mettersi al servizio degli altri e cercare di salvarne la vita. Forse sarebbe più giusto dare la possibilità anche a coloro che di cultura generale sanno 'poco', ma che hanno una vera vocazione. Forse sarebbe più 'pulito' – nessuno ne risenta! – che gli aspiranti medici abbiano una possibilità di dimostrare che davvero valgono, magari dando la possibilità a tutti di frequentare il primo anno con il dovere di portare seri – e puliti – risultati a fine anno accademico. Forse questa sarebbe una selezione.

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