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Carta del docente: la nota sulle modalità di rendicontazione

Con la nota 12228 del 29 agosto 2016 pubblicata in serata sul sito istituzionale, il MIUR ha comunicato le modalità per la rendicontazione del bonus di 500 euro assegnato ai docenti a tempo indeterminato ai fini dell’aggiornamento e della formazione professionale.

Fermo restando il termine ultimo del 31 agosto per effettuare le spese, viene prorogata al 15 ottobre prossimo la data per presentare, all’istituzione scolastica di appartenenza, i documenti comprovanti gli acquisti effettuati.

Sono ammessi:

Scontrini fiscali
Ricevute fiscali
Fatture
Ricevute di bonifico bancario
Biglietti per la partecipazione ad eventi
Documentazioni relative ad acquisti online.
La consegna si prevede in originale o copia conforme sotto dichiarazione di responsabilità.

A seguire entro il 31 ottobre, le istituzioni scolastiche, previo controllo delle rendicontazioni prodotte, comunicano agli USR di competenza gli esiti delle verifiche.

Il chiarimento in oggetto è stato da noi ripetutamente sollecitato al MIUR, già a partire dal mese di dicembre quando la modalità Faq già si valutava come del tutto insufficiente. Tuttavia a due giorni dalla scadenza la nota pare una presa in giro: le operazioni sono state in gran parte concluse e le scuole hanno adottato in autonomia strumenti propri, in totale assenza di indicazioni nazionali.

Appare, questo, come l’ennesimo esempio di mal governo dell’amministrazione, incapace di far fronte anche ai provvedimenti meno complessi, nei tempi e nei termini che una normale gestione dovrebbe prevedere.

Registriamo una totale indifferenza al lavoro del personale ATA da parte del MIUR: c’è la considerazione che le segreterie delle scuole siano loro uffici fiscali o periferici, disponibili a sanare le carenze del governo centrale. Dsga e personale di segreteria, esclusi insieme ad altri colleghi dal bonus di 500 euro, hanno già fatto il lavoro di rendicontazione, stante il vuoto delle indicazioni ministeriali. Pertanto suggeriamo alle segreterie di non rimettere mano al lavoro già fatto e di non considerare vincolante l'uso del fac simile inviato dal MIUR.

Inoltre, si scarica sui dirigenti scolastici la responsabilità di valutare l’ammissibilità delle spese sostenute dai docenti. Sarebbe stato più logico imputare questa verifica ai revisori dei conti anziché “liberarli” da tale compito riservandogli la sola verifica a campione.

Sull' esclusione di alcune categorie (Ata, docenti precari ed educatori) dal beneficio del bonus dei 500 euro abbiamo presentato ricorso in sede giudiziaria.

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