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Tutto comincia per gioco.. e per gioco finisce! Il gioco d’azzardo patologico e i 50milioni di euro per le cure che vanno sprecati

Tutto comincia per gioco. E per gioco può finire. “Tentiamo la sorte”, “Oggi mi sento fortunato”, “Questa è la volta buona per cambiare vita” e si comincia a giocare. Del resto c’è una vasta scelta, il tabacchi di turno, il punto Snai e tanti altri luoghi possono figuratamente trasformarsi in immensi parco giochi, o per rendere meglio l’idea ‘parco divertimenti”. Ma con ‘il gioco’ – quello d’azzardo’ – non si gioca, perché per giocare si rischia di perdere tutto.
Gabriele D’Annunzio ha detto: «Memento audere semper», “ricorda di osare sempre”, e da un lato aveva ragione. Ma tra osare e azzardare potrebbe passarci il mare, soprattutto se in ballo ci sono beni patrimoniali, risparmi di una vita, per non dire relazioni importanti, i figli. Eppure, tutto comincia per gioco, perché si vuole di più oppure perché non si ha abbastanza, o si crede di non avere, sta di fatto che un euro alla volta, goccia a goccia dalla tasca al gioco, giocando e rigiocando si può finire nell’oblio, nei guai e in una vera e propria patologia.
Il nostro Paese aiuta i giocatori d’azzardo patologici a curarsi. Fa un po’ sorridere pensare che chi ci consegna le chiavi del nostro possibile inferno ne detenga il male e la cura. Ovviamente per il controllo, dicono. Ad ogni modo, una cura esiste ed è bene offrirla, prima possibile, a chi ne ha bisogno. Dal 2014 ad oggi gli utenti e i servizi del gioco d’azzardo hanno assistito a un incremento del 90%. L’Istituto Superiore di Sanità ha calcolato che sono 23.883 i giocatori patologici già in cura presso strutture specializzate pubbliche e private. La legge di Stabilità 2015 ha destinato 50milioni di euro per la cura dei giocatori d’azzardo patologici, ma il fondo speciale 2016 non è ancora stato impiegato. Ma come funziona il fondo? Ce lo spiega OFCS REPORT, magazine di approfondimento e inchiesta, e in una nota si legge: “Questi fondi per la presa in carico delle persone con dipendenze e disturbi da gioco d’azzardo, riconosciuti dal DSM, dovrebbero essere distribuiti alle Regioni tramite decreto del ministero della Salute. Entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, gli Enti locali dovrebbero elaborare un piano rendicontato di impiego dei fondi e, a questo punto, dovrebbe avvenire una valutazione finale da parte dell’Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave. Valutazione mai portata a termine, con conseguente spreco di fondi”. “Proprio nella composizione dell’Osservatorio – continua la nota – va ricercato il motivo del ritardo dell’uso del fondo da 50milioni di euro per la ludopatia. La valutazione del decreto sull’utilizzo di quei soldi è uno dei compiti dell’Osservatorio ed è sospeso perché ad essere sospeso dal Tar del Lazio per conflitto d’interessi è anche uno dei membri dell’Osservatorio: il FederSerd, la Federazione degli operatori dei servizi delle dipendenze”. Ma il FederSerd nasconde dell’altro.
Il FederSerd gestisce il servizio di help-line ‘Gioca Responsabile’, un numero verde e una piattaforma online di aiuto per giocatori patologici finanziata, come si può vedere sul loro sito web, dalle principali concessionarie del gioco d’azzardo. “Sisal, Lottomatica, Admiral – spiega Maurizio Fiasco, membro dell’Osservatorio in qualità di presidente di Alea – mettono i soldi per una campagna di prevenzione sul gioco e gli stessi responsabili di questa campagna si siedono al tavolo dell’Osservatorio. Come se la Philip Morris fosse all’interno di un osservatorio sui tumori ai polmoni”. FederSerd non ha mai dichiarato l’ammontare dei finanziamenti e Giocaresponsabile.it ad oggi ha offerto un ciclo completo di trattamenti psicologici solo a 39 persone sulle 1039 registrate sul sito. Trattamenti esplicati ovviamente altrettanto sul sito. E mentre si susseguono ricorsi, alle calende greche – o meglio ‘burocratiche’, anzi chissà cos’altro – il Ministero non ha ancora chiarito la scelta di FederSerd tra i membri, bloccando i lavori dell’intero Osservatorio. “La riunione del 21 luglio è stata spostata al 18 agosto – conclude OFCS REPORT – nel pieno delle ferie estive. Ma mentre molti membri dell’Osservatorio saranno al mare e, per mancato raggiungimento del numero legale, le riunioni slitteranno ancora, l’azzardo al contrario non va mai in vacanza e tra una promessa di vincita e un debito, tra una famiglia distrutta e una depressione da dipendenza, continuerà indisturbato a schiavizzare i suoi giocatori.” Ma che importa, soprattutto perché dovrebbe, il Monopolio di Stato esiste per tenere “tutto sotto controllo”. Peccato che i comuni mortali, vale a dire i cittadini, abbiano imparato a proprie spese, almeno nell’Italia degli ultimi tempi, che controllo e potere difficilmente vanno a braccetto. Difficilmente per i comuni mortali.

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