“Dai dati Eurostat di ieri sulle morti prevedibili abbiamo la prova: i 54mila morti in più del 2015 sono attribuibili a carenze nell'assistenza e nella prevenzione. Se già nel 2013 questa era la causa di 52mila dei 600mila decessi, l'anomalo salto a oltre 650mila non può che essere, almeno in gran
pere, correlato al medesimo fenomeno. Al di là di quanto può risultare in qualche palazzo ministeriale romano, basta parlare con qualsiasi assessore regionale alla sanità, con qualsiasi medico ospedaliero, sovraccarico di lavoro a causa del blocco del turnover, per sapere che oggi ci sono meno prestazioni di tre anni fa. Che dire, poi, delle nuove norme sugli orari di lavoro del personale sanitario introdotte dalla legge europea 161 del 2014, che impediscono un razionale impiego del personale, in particolare nei reparti dove vanno trattate le emergenze ? Una norma europea che la Francia non ha recepito e, guarda caso, proprio la Francia ha il più basso numero di
morti prevedibili di tutta l'Europa. Ma il Governo ha trovato i 10 miliardi per i controproducenti sussidi del Jobs Act, il miliardo per estendere il bonus bebè agli extra comunitari, il mezzo miliardo da dare alla Turchia attraverso la UE, mentre ha fatto una stretta sugli esami medici, individuandone, pochi mesi fa, ben 208 definiti “inutili” e vediamo i risultati.
Sono questioni che riguardano la strategia complessiva del governo Renzi, più che il Ministero della Salute, il quale dovrebbe più che altro evitare di negare il problema a meno che abbia una spiegazione migliore per i 54mila morti in più nel 2015.”