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A #StrisciaLaNotizia viene smascherata l’#AgenziaDelleEntrate, accertamenti a tavolino: La direttrice Orlandi querela la trasmissione

Il programma satirico Striscia la Notizia, da sempre in prima linea per la difesa del cittadino, ha ricevuto negli ultimi giorni una querela da parte dell’Agenzia delle Entrate. La direttrice Rossella Orlandi ha mosso pesanti accuse nei confronti dell’autore del tg Antonio Ricci, accusando la trasmissione di diffamazione e istigazione e delinquere. Striscia la Notizia sta infatti conducendo, tramite le segnalazioni dei cittadini, una campagna contro le modalità controverse ed eticamente poco chiare con cui L’Agenzia del territorio conduce i rilievi e gli accertamenti su case e terreni dei contribuenti.
E’ fatto consolidato che l’Agenzia delle Entrate non mandi il personale direttamente sul posto per seguire i sopralluoghi come sarebbe corretto fare, ma che in molti casi si limiti a superficiali accertamenti realizzati comodamente dalla scrivania degli uffici servendosi di Google Mups e dell’osservatorio OMI. Il valore degli immobili dei cittadini viene quindi gran parte delle volte stimato tramite un modus operandi poco etico, prendendo come valori medi quelli del quartiere nel quale si trova l’unità immobiliare o i cespiti oggetto di valutazione.
 La verità può essere molto scomoda e l’unica colpa del programma è quella di averla fatta emergere.
Nella puntata di giovedì 12 maggio, Ficarra e Picone hanno replicato alle accuse della Orlandi accusando a loro volta l’Agenzia delle Entrate di portare avanti contro il tg satirico una “vessatoria campagna di bugie e minacce”: “La dottoressa Orlandi vuol far credere che abbiamo aizzato i cittadini contro i funzionari dell’Agenzia e che ‘solo per difendere i suoi dipendenti’ lei avrebbe deciso di farci causa per diffamazione e istigazione a delinquere. È vero il contrario. Ci siamo limitati a mostrare, stigmatizzandoli ogni volta, dieci sfoghi arrivati dai nostri segnalatori, che danno la misura di un’esasperazione sempre più diffusa. Soltanto la disperazione può spingere un contribuente a proporre quelle cose”. Gli episodi citati dalla Orlandi, cioè le aggressioni dei contribuenti ai danni del personale dell’Agenzia, “sono anteriori di anni ai nostri servizi sul fisco”, replicano da Striscia la notizia. Che ammette: “Abbiamo solo dato voce a un malessere che c’era da tempo”.
Si segnalano innumerevoli accertamenti condotti dagli uffici provinciali del territorio nei quali i funzionari preposti alla stima dei beni spesso utilizzano sistemi inadeguati che talvolta non rispecchiano le caratteristiche intrinseche ed estrinseche degli immobili. Infatti, nonostante le esplicite dichiarazioni che gli stessi funzionari sottoscrivono negli avvisi di accertamento queste non corrispondono al vero in quanto i contribuenti in diversi casi non ricevono nessun tipo di sopralluogo ne all'esterno ne all'interno del proprio immobile. Per i motivi di cui sopra non si comprendono e non trovano alcun riscontro le dichiarazioni dei funzionari sulla mancanza si sopralluogo corrispondente ad una dichiarazione mendace in atto pubblico. Dette circostanze portano necessariamente i contribuenti a doversi difendere e a far valere i propri diritti ricorrendo alle Commissioni Tributarie fino a tre gradi di giudizio con anticipazione di contributi tributari unificati fino ad euro 1.500, spese legali, spese processuali e in taluni casi l’emissione di cartelle esattoriali che attraverso l’Agenzia delle Entrate si converte nel braccio operativo di riscossione chiamato Equitalia. Cartelle il cui valore talvolta indeterminato e talvolta non dovuto, si tramuta in un pignoramento e nella peggiore delle ipotesi nella vendita all’asta del proprio bene. Questa è la giustizia italiana.

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