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Caso Fortuna: finisce in carcere la mamma del piccolo Antonio Giglio

Non ha rispettato i domiciliari, né il divieto di vedere altre persone, tanto che ha incontrato alcuni giornalisti che si stanno occupando degli sviluppi dell’inchiesta sull’omicidio della piccola Fortuna. È finita così in carcere la mamma di Antonio Giglio, il bimbo precipitato dal settimo piano nel 2013. Stesso parco, stesso palazzo, stessa terribile morte. Sul decesso del piccolo Antonio sta indagando la procura di Napoli che, secondo quanto si è appreso, potrebbe presto trasferire il fascicolo – finora aperto solo per omicidio colposo – alla sezione per i reati sessuali. Il gip di Napoli Nord ha aggravato la misura cautelare della madre, emessa per concorso in violenza anche ai danni di Fortuna, sostituendo gli arresti domiciliari con la custodia in carcere. La donna, compagna di Raimondo Caputo e già ai domiciliari con l'accusa di concorso in violenza sessuale ai danni di una delle figlie, è stata trasportata al carcere femminile di Pozzuoli. Una storia orribile che a quanto pare si fa sempre più fitta, una domanda è lecita per chiunque abbia avuto modo di leggere, sentire, seguire il caso: quanti mostri ancora verranno fuori da quel “palazzo degli orrori” del Parco Verde di Caivano?

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