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Anche Cicchitto è andato a fare gli auguri a Marco Pannella

Pubblichiamo la dichiarazione dell'On. Cicchitto (Ncd):

“Qualche giorno fa anch’io sono andato a trovare Marco Pannella a via della Panetteria. Non lo incontravo da qualche anno ed ero renitente a farlo anche adesso, ma mi ha convinto Clemente Mimun, incontrato allo stadio. Gliene sono grato perché lo dovevo sia a Marco per una sorta di pellegrinaggio laico, sia a me stesso per la storia che ho alle spalle e perché questa visita mi ha arricchito umanamente.
Ho incontrato Marco Pannella per la prima volta quando avevo 17 anni e successivamente in alcuni momenti politici cruciali (i più significativi sono stati il referendum sul divorzio e la vicenda di Mani Pulite) e in una circostanza drammatica della mia vita personale.
Il nostro incontro a via della Panetteria è iniziato sul filo di una evocazione reciprocamente ironica e autoironica dei ricordi, alla presenza di Alessio Falconio e di Matteo Angioli «quando a 17 anni mi sono iscritto in quel partito radicale – il partito radicale di Mario Pannunzio, di Carandini, di Benedetti, di Piccardi, di Adolfo Gatti, di Ernesto Rossi – tu Marco guidavi una corrente di minoranza che contava poco, ricordi?» Risposta lapidaria «non hai capito un cazzo».
Marco ereditò e trasformò totalmente il partito radicale “prima maniera” quando esso si spaccò in modo francamente grottesco sul cosiddetto caso Piccardi.
Qualche anno dopo ci fu la battaglia per il divorzio. A quel punto ho ripreso la parola «il divorzio è stato ottenuto per merito di due persone, di Marco e di Loris Fortuna. Allora io ero responsabile stampa e propaganda del PSI, noi
socialisti facemmo una bellissima campagna referendaria e fra l’altro ideammo la manifestazione laica che si svolse a piazza del Popolo nella quale parlarono Malagodi, Nenni, La Malfa, Parri e Pannella.
Ricordo sempre che i comunisti dicevano che noi, radicali e socialisti, eravamo dei pazzi che non tenevano conto della realtà profonda del paese e che avremmo perso il referendum. Fino alla fine Bufalini ricercò un compromesso. I risultati del referendum sorpresero innanzitutto due persone: da un lato Fanfani e dall’altro Berlinguer e con lui una larga parte del gruppo dirigente del PCI».
Pannella: «non è stata né la prima né l’ultima volta che i comunisti malgrado che rivendicassero di conoscere nel profondo la società italiana non capirono nulla a causa del loro schematismo»”.

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