ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Combustibili fossili? No, combustibili politici

E' un dato scientifico ormai accertato: i combustibili fossili uccidono. Allora perché lo Stato continua a finanziarli con bilanci a molteplici zeri, a scapito della salute dei propri cittadini?
Secondo i dati ufficiali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e della OCSE, ogni otto morti uno è imputabile all'avvelenamento dell'aria che respiriamo. Nel 2015 un abitante dell'Unione Europea su quattro si è ammalato o è prematuramente deceduto, per cause attribuibili all'inquinamento ambientale.
In cifre, una pandemia che vale oltre 1.400 miliardi di euro all'anno in spese sanitarie, con un'Italia che contribuisce con 85 miliardi, e che è il Paese dell'UE con il maggior numero di morti per inquinamento ambientale. L'ultimo dato certo, relativo al 2012, parla di 84mila persone, secondo la AEA.
Il governo, non solo quello in carica, ma anche i precedenti, pare alimentare tutto questo, finanziando lautamente le fonti principali che causano queste morti, ovvero carbone, petrolio e gas. Stando a un rapporto ufficiale della GGSE (Green Growth Study Energy della OCSE) la dipendenza dai combustibili fossili è responsabile di oltre l'85% delle emissioni di gas serra nell'atmosfera che, come è ben noto, causano il surriscaldamento planetario. Da notare che il livello tecnologico raggiunto attualmente, permette l'adozione di sistemi ed energie alternative, le quali in molti Paesi stanno prendendo sempre più spazio e si stanno giustamente affermando.
E' un vero e proprio campo di battaglia, una guerra soprattutto economica e politica, perché i grandi big dell'avvelenamento e dello smodato arricchimento sulla pelle della gente, non hanno alcuna intenzione di lasciare la presa. Di conseguenza, si assiste impotenti a un continuo avvelenamento di massa, pagato con la vita e con molti, moltissimi soldi pubblici e sussidi statali che la cosiddetta casta continua a garantire alle lobby dei combustibili fossili. Certo, vi sono finanziamenti anche per le energie rinnovabili e le energie cosiddette “pulite”, ma il quesito è: perché i finanziamenti destinati ai combustibili fossili sono ben oltre cinque volte maggiori di quelli destinati alla salvaguardia dell'ambiente?
Le grandi compagnie del “fossile” ricevono la impressionante cifra di 1 miliardo di euro al minuto. Ovvero, 5.300 miliardi di dollari ogni anno, secondo un dato del Fondo Monetario Internazionale. In euro, siamo nell'ordine dei 4.800 miliardi, fra concessioni, finanziamenti, sussidi, incentivi, agevolazioni fiscali e altro ancora. I cittadini italiani contribuiscono di tasca propria con oltre 220 euro ciascuno, ogni anno.
E parlando di casa nostra, l'Overseas Development Institute e la Oil Change International, affermano che i finanziamenti destinati alla produzione di combustibili fossili sono pari a circa 2,8 miliardi di euro, cioè il 10% delle entrate fiscali del primo semestre 2015.
I risultati di ricerche effettuate da Legambiente parlano di 17,5 miliardi di euro nel 2014 e 14,7 miliardi nel 2015, e si sottolinea la forzata incompletezza di questi dati perché l'immenso labirinto di aiuti statali nel campo delle energie da fonti fossili è praticamente impenetrabile.
Lo Stato italiano, di fatto, continua ad avere l'atteggiamento del sordo, che è sordo perché non vuole sentire, e del cieco che è cieco perché non vuole vedere. Insomma, la negazione di una fin troppo lampante evidenza che lo stesso Fondo Monetario Internazionale definisce paradossale, in quanto, se si sospendessero i finanziamenti alle fonti fossili, le emissioni di gas serra diminuirebbero di oltre il 20%, contribuendo in modo determinante alla riduzione dei cambiamenti climatici.
I vari ministeri delegati al trattamento della questione, e le Autorità deputate all'energia, continuano a glissare e a cercare di portare l'attenzione pubblica su altre questioni. E se di un problema non si parla, non si scrive, il problema non esiste.
Che dire, tagli ce ne sono stati, ma alle fonti rinnovabili. Un passo avanti e cinque indietro. Dal gennaio 2015 al gennaio 2016 è stato registrato un sensibile calo nel commercio delle energie pulite a vantaggio delle fonti fossili. Il prezzo del gas, ad esempio, è salito del 5,6% ed è andato a rappresentare il 46% del totale. L'energia eletrica da fonti rinnovabili (1/3 del totale) è scesa del 4,5%, secondo dati GME.
Le centrali funzionanti a gas e carbone, nel 2014 hanno ricevuto oltre 262 milioni di euro in finanziamenti, elargiti tramite le gabelle sulle bollette pagate dai contribuenti e lo Stato riconosce anche un bonus sull'energia prodotta. Secondo questo dato, se si estende il periodo al 2021, gli italiani sosterranno l'avvelenamento del proprio organismo con quasi 5 miliardi di euro.
Si tratta giornalmente della movimentazione di cifre difficilmente immaginabili. Fiumi di soldi dei contribuenti destinati ad alimentare una vera e propria fabbrica della morte, che mentre macina e avvelena, influenza )più o meno legalmente) la libera concorrenza e il libero mercato, tenendo alla larga la pubblica opinione, che si deve ben guardare dall'impicciarsi di certe questioni.
In barba alla tanto decantata trasparenza della pubblica amministrazione, i conti e i bilanci di questi enormi e lucrosi affari sono debitamente censurati, come denunciano da Legambiente. La ragione? Tutelare gli interessi e i beneficiari di tali ciclopiche elargizioni, per un altrettanto ciclopico tornaconto. E oltre al danno, la beffa, perché i tagli vengono applicati anche all'apparato della Sanità che è sempre meno in grado di porre rimedio alla salute pubblica, in particolare da parte dei governi Monti, Letta e Renzi, come ha anche affermato, in un articolo recente, una delle firme del celebre “The Economist”.
In conclusione, è provato da dati certi della Oil Change International che, se fino al 2030 fossero destinati almeno 40 miliardi di euro all'anno alla ricerca e alle fonti rinnovabili, si potrebbe produrre energia pulita anche per quel miliardo e 300 milioni di persone che ancora non ce l'hanno. Il governo italiano insieme agli altri governi, invece, preferiscono spenderne più del doppio per continuare ad avvelenare il pianeta e cercare ostinatamente fonti fossili che sono destinate ad un prossimo esaurimento.
Diceva bene Forrest Gump: “Stupido è chi lo stupido fa…”

Facebook