Addio primavera e autunno. Questo ciò che purtroppo dobbiamo ammettere, perché ormai non è più solo un modo di dire. “Non ci sono più le mezze stagioni”, una realtà che intitola anche il Convegno dedicato alla memoria del professor Francesco Luiso, tenutosi nella Sala Regia gremita di persone. È così che oggi ricorda Viterbo un professore molto amato, nel convegno conclusivo di Viterbo Scienza, alla sua terza edizione. Tema della giornata, dunque, i cambiamenti climatici. Non si parla di un puro dato scientifico, si parla delle nefandezze che l'uomo ha compiuto, e continua a compiere, nei confronti dell'ambiente. Si è discusso anche del problema delle risorse, che non sono infinite, bisogna assolutamente iniziare a rispettare le regole fissate nei summit mondiali dedicati all'ambiente. Risorse rinnovabili, il futuro, se vogliamo parlare di sviluppo sostenibile, soprattutto se intendiamo lasciare alle prossime generazioni un mondo vivibile. Anzi, il mondo e basta, perché di questo passo l'essere umano è destinato a scomparire.
Al convegno sono intervenuti esperti e relatori di alto livello, da Carlo Calfapietra, coordinatore europeo del progetto Foreste Urbane, ad Alessandra Celletti, matematico a Tor Vergata, da Vincenzo Ferrara, che studia le cause dei cambiamenti climatici, a Bruno Pagnanelli, ufficiale pilota dell’Aves. Si è parlato dei rischi concreti che corre l'umanità continuando a sfruttare, maltrattare e snobbare Madre Natura. Un megafono di voci sapienti che da Viterbo, con amore, si uniscono in un solo coro: impariamo a rispettare l'ambiente, solo così l'ambiente tornerà a rispettare noi.