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Twitter compie 10 anni ma sta per morire

Quando Twitter ha debuttato per la prima volta nel 2006, nessuno poteva immaginare il grande impatto culturale che avrebbe avuto oggi. Fondato da Jack Dorsey, questo social network, che grazie al 'tweet', il 'cinguittio' formato da 140 caratteri permette di mandare messaggi brevi e concisi, ebbe un grande successo nei primi anni della sua nascita. L'hashtag venne introdotto solo l'anno seguente, ma la vera rivoluzione si ebbe nel 2008-2009, quando rivoluzionò il modo di fare giornalismo. Il reporter Janis Krums diffuse la foto di un aereo atterrato sull'Hudson. Twitter divenne protagonista durante le primavere arabe del 2011, diventando una voce per i paesi del Medio Oriente che si stavano rivoltando contro i regimi. Oggi, tutti possono accedere a Twitter, e i diplomatici e i politici lo utilizzano come mezzo di propaganda. Basti ricordare la campagna elettorale americana del 2008, quando Barack Obama fece un utilizzo cospicuo del social, mentre il suo rivale, John McCain si vantava pubblicamente di non aver mai acceso un computer in vita sua. Nel 2012, stessa storia tra Obama e Mitt Romney, che si fecero 'guerra' a suon di cinguettii. Peccato che ultimamente la borsa non sembra sorridere a questo social network. Quotato in borsa nel novembre del 2013 (a 26 dollari ad azione), il titolo ha raggiunto i massimi nel dicembre di quell'anno (a 74,73 dollari ad azione). Peggio ancora nell'ultimo trimestre del 2015, quando il gruppo ha perso più di 90 miliardi di dollari. Per rimediare alla perdita, si pensa di inserire novità, come il tanto discusso limite di 140 caratteri che si propone di abolire. Neanche a dirlo, la fedele rete del social network ha risposto con un grandissimo “No”. Twitter si preferisce a Facebook per varie ragioni: privacy, libertà e popolarità. Frequentato da tutti è amato per la semplicità con cui si interagisce con i propri “follower”. Una particolarità che a Facebook manca. Se ti seguono su Twitter, non sei costretto ad essere seguito.

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