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Alterco Sarri – Mancini, due turni di squalifica a Sarri e multa da ventimila euro. A Mancini una multa di cinquemila euro. La DC querela Sarri.

NAPOLI – La scena è stata pesante, di quelle che non si vorrebbero mai vedere, soprattutto in diretta tv e su un campo di calcio dove molto si cerca di fare per dare l'esempio contro ogni forma di violenza sia fisica che verbale. Invece martedì sera nel finale di partita di Coppa Italia tra Napoli – Inter al San Paolo si è assistito ad un brutto episodio tra Roberto Mancini e Maurizio Sarri. Il tecnico del Napoli, innervosito per l'espulsione di Mertens, così ha dichiarato, avvenuta durante i minuti di recupero si è rivolto al tecnico interista chiamandolo “frocio”, insulto di cui Sarri è andato a scusarsi subito dopo privatamente con Mancini che non ha accettato le scuse anzi “E' un razzista – ha dichiarato il tecnico a caldo – uomini come lui non devono stare nel calcio. Ha usato parole razziste, ha inveito contro di me poi mi ha urlato “frocio” e “finocchio”, sono orgoglioso di esserlo se lui è un uomo. Da uno come lui che ha 60 anni non lo accetto, si deve vergognare. Il quarto uomo ha sentito e non ha detto niente. Non voglio parlare della partita, non mi interessa niente. Uno di 60 anni che si comporta così è una vergogna, si può anche litigare, ma non così, sono andato a cercarlo e mi ha chiesto scusa negli spogliatoi, ma io gli ho detto di vergognarsi. In Inghilterra non metterebbe più piede in campo”. Così Mancini ai microfoni di Rai Sport subito dopo il match. Sarri si è scusato per questo episodio “L’ho fatto anche negli spogliatoi – ha dichiarato – ma lui non le ha accettate. Mi ha risposto ‘vecchio cazzone’, spero che con maggiore lucidità possa risolversi la questione e poi ancora mercoledì “Mi sono già scusato, e le ribadisco: non sono assolutamente omofobo. Ho avuto amici gay, ho perso il controllo avrei potuto dire “democristiano” al posto di quella parola” Così il tecnico toscano che ha ricevuto anche il Tapiro d'Oro all'indomani della polemica con il tecnico dell'Inter. Mancini ha replicato ancora: “Quelle frasi non hanno offeso me, ma hanno offeso tante persone che vengono prese in giro e soffrono tutti i giorni per queste battute”. Dal punto di vista della giustizia sportiva entrambi i tecnici sono stati ascoltati al termine della partita dalla Procura Federale e oggi è arrivato il verdetto del giudice Tosel: due giornate di squalifica per Maurizio Sarri da scontare nella prossima edizione della Coppa Italia e ventimila euro di multa con queste motivazioni : “Al 47° del secondo tempo ha rivolto all'allenatore della squadra avversaria epiteti pesantemente insultanti; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale e dai collaboratori della Procura federale”. Quindi non è stata valutata l'espressione di Sarri come discirminante. A Mancini una multa di cinquemila euro per il suo “atteggiamento intimidatorio nei confronti dell'allenatore della squadra avversaria che l'aveva insultato” e per  “l'espressione irriguardosa rivolta al Quarto ufficiale negli spogliatoi.” Per ora scuse non accettate da Mancini mentre il Napoli si auspica che la questione si sani al più presto. Un'altra tegola però si è abbattuta su Sarri infatti gli è arrivata la querela della DC, firmata da Alberto Alessi, segretario nazionale della Democrazia Cristiana Nuova, ex deputato Dc, nonché figlio di Giuseppe Alessi, primo presidente della Regione Sicilia e tra i fondatori della Democrazia Cristiana e del suo simbolo. Il motivo è la frase del tecnico toscano “Ho detto la prima offesa che mi è venuta in mente, gli avrei potuto dire sei un democristiano” pronunciata a caldo pubblicamente poco dopo l'alterco con Mancini. La denuncia è stata presentata al Procuratore Capo di Palermo, Francesco Lo Voi, con questa motivazione ”non vi è dubbio che il comportamento di Sarri abbia di fatto leso l’appartenenza a colori i quali si riconoscono nella Democrazia Cristiana, oltre che a tutti i cittadini che comunque ne riconoscono la valenza sociale, politica e culturale”.

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