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L'inizio di un nuovo anno giubilare 'sui generis'

Roma- Un Giubileo indetto in via straordinaria per volere dello stesso papa Francesco; misure di sicurezza altissime, mai viste prima a Roma, e due papi. Quello che è stato inaugurato ieri nella Città Santa si prospetta, dunque, un anno giubilare fuori dalla norma. Per non parlare del fatto che il Giubileo — in realtà — è formalmente già partito in Africa il 29 novembre, con l’apertura della Porta Santa a Bangui, durante il viaggio di Francesco in Repubblica Centrafricana.
Sono le 11.10 della festa dell’Immacolata quando papa Bergoglio apre la Porta santa di San Pietro: il silenzio pervade la piazza gremita di fedeli e pellegrini; poi, alla vista della porta aperta si eleva un applauso. Francesco ha le braccia spalancate a simboleggiare la croce. Il primo fedele a varcare la porta dopo di lui è proprio il papa emerito che Bergoglio saluta affettuosamente; all’Angelus chiederà alla folla in piazza di mandare un saluto al papa emerito.
Il tema della misericordia sarà il cuore di quest'anno giubilare, come ha subito sottolineato il papa durante l'omelia, intrecciando questo principio al messaggio del Concilio ecumenico Vaticano II: “Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia. Attraversare la Porta Santa, dunque, ci faccia sentire partecipi di questo mistero di amore, di tenerezza”.

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