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Leicester, il progetto solido travestito da favola: così Ranieri guida la Premier

Il Leicester guida la classifica di Premier League. 28 punti in 13 giornate per mettere in fila le corazzate United, City ed Arsenal.
Non male per una rosa da 88 milioni di euro, circa un terzo del valore delle avversarie, che fino a 7 anni fa galleggiava nel terzo livello del calcio inglese ed ora immaginava solo una salvezza tranquilla tra le grandi d'Inghilterra.
Un progetto nato nel 2010 dalla nuova dirigenza thailendese, abile a rimpolpare la rosa con i vari Benalouane, Inler, Okazaki, Kantè , Huth, e coraggiosa nell'affidare la panchina dei ''Foxes'' a Claudio Ranieri, reduce dalla disastrosa avventura in terra greca e lontano dal calcio d'oltremanica da ben undici anni, dall'esonero firmato Chelsea, ora distante 18 punti.
Gli scommettitori continuano a quotare una vittoria finale della squadra 1 a 60, traducendo in numeri quello che è il pensiero di molti: si tratta di una favola, un sogno destinato a finire.
Dal dizionario, per sogno si intende una fantasia lontana dalla realtà ed invece il Leicester affonda le radici dei suoi successi proprio nella solida realtà di una dirigenza preparata, di un attaccante prolifico come Vardy, autore già di 13 gol, e di una guida tecnica tatticamente perfetta.
Ranieri è stato bravo a fondere lo spirito operaio inglese alla preparazione italiana, modificando il 3-4-1-2 del predecessore Pearson in un 4-4-2 più solido, in grado di colpire in contropiede sfruttando la capacità di attaccare lo spazio delle due stelle della squadra: Vardy e Mahrez.
Il primo è cresciuto tra le acciaierie di Sheffield, dove ha lavorato sognando di indossare la casacca dei Wednesday, la squadra operaia romanticamente opposta ai borghesi dello United.
Un derby cittadino che Vardy non ha mai giocato perché scartato a causa del fisico esile, che non gli ha impedito di difendere un amico sordo durante una rissa, guadagnandosi la cavigliera elettronica da indossare sotto la divisa dei dilettanti dello Stocksbridge: 30 sterline al giorno per 66 gol in 107 partite.
Questo succedeva 3 anni fa ma ora Vardy, a 28 anni, gioca in Nazionale e segna come Van Nistelroy: domenica ha contribuito al 3-0 in casa del Newcastle eguagliando il campione olandese con il decimo centro consecutivo in Premier.
Spesso gli assist per le sue reti arrivano da Mahrez, bollato dalla squadra riserve del Le Havre come lento e incapace di difendere il pallone, ed ora entrato nelle orbite di Barcellona e Chelsea per le sue sgroppate palla al piede sulle fasce.
Le partite dure devono ancora arrivare e probabilmente, già domenica, lo United potrebbe tramutare il sogno del dei Foxes in un incubo, ma rimarrà per sempre il ricordo.
Il ricordo di come il sudore e l'organizzazione battono il calciomercato milionario, il ricordo di come questo sport sia magnifico e imprevedibile, il ricordo di come il Leicester si ritrovò in cima alla Premier League.

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