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Alex Sandro chiama e Mandzukic risponde: la Juve stende il City 1-0 e vola in testa al girone

Ha avuto ragione lui. Le esclusioni dal 3-5-2 di Cuadrado e Morata hanno fatto storcere il naso a più di qualche tifoso eppure Massimiliano Allegri ha tirato dritto per la sua strada, una strada che ha portato la Juventus in testa al girone e agli ottavi di Champions.
Un gol di Mandzukic decide il match e ora basterà un pareggio a Siviglia per lasciarsi alle spalle la corazzata City, che stecca l'ennesima serata europea e mostra evidenti deficit di gioco e personalità che neanche i soldi dello sceicco Mansour possono colmare.
Fin dall'inizio Chiellini e Barzagli non concedono un metro ad Aguero e De Bruyne, terminali del 4-3-3 disegnato da Pellegrini, che affida la regia ad uno stanco Touré e paga l'inadeguatezza della retroguardia già al 18', quando lo strapagato Otamendi guarda Mandzukic infilare un perfetto cross di Alex Sandro, che sulla fascia sinistra asfalta sia Sagna che il peso della sua valutazione sfornando una prestazione brillante in entrambe le fasi.
Pogba domina la mediana tra progressioni e colpi di tacco e Dybala rompe il gioco tra le linee, così la partita scorre tranquilla fino al 44', quando uno sciagurato retropassaggio di Marchisio mette Aguero di fronte a Buffon, perfetto in uscita bassa.
Il capitano replica il miracolo dopo 8 minuti del secondo tempo, spegnendo la reazione degli inglesi con una parata che spedisce il colpo di testa di Fernando sul palo.
Entra Morata e i bianconeri hanno in canna due colpi da k.o., ma lo spagnolo dà ragione ad allegri sciupando un'imbucata con un lezioso pallonetto (58'), che Sturaro accompagna sul palo, poi alla mezz'ora si attarda in qualche dribbling di troppo in area facendosi ribattere la conclusione ravvicinata.
Gol sbagliato, gol subito, recita una legge del calcio ed infatti al 37' il neo entrato Sterling si lancia in scivolata per un tap-in: Barzagli, in recupero disperato, soffia sul pallone e lo spedisce fuori.
Triplice fischio e può partire la festa allo Stadium e negli spogliatoi, dove tutti respirano aria di rivincita.

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