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Terrorismo: il dolore del Papa e il viaggio in Africa

ROMA – “Non è normale, sono commosso e prego” queste le prime parole del Papa, rotte da una forte emozione, al telefono con una emittente televisiva quando erano ancora in corso le stragi di Parigi e le teste di cuoio preparavano il blitz al Bataclan. Il Pontefice non ha esitato a parlare di guerra contro l'umanità intera. “È una bestemmia utilizzare il nome di Dio per ricorrere alla via della violenza. Tanta barbarie ci lascia sgomenti e ci si chiede come possa il cuore dell'uomo ideare e realizzare eventi così orribili, che hanno sconvolto non solo la Francia ma il mondo intero. Dinanzi a tali atti non si può non condannare l'inqualificabile affronto alla dignità della persona umana” così nel corso dell'Angelus della domenica successiva alle stragi, riflessione continuata poche ore dopo nel corso dell'incontro con la comunità luterana in occasione del V centinario di Martin Lutero: “A Parigi abbiamo visto cuori chiusi, e anche il nome di Dio viene usato per chiudere i cuori. Che fare? Parlare chiaro, pregare e servire”. Diverse sono state finora le riflessioni del Papa, come vicario di Cristo e pastore a servizio della comunità cristiana, ma il suo è soprattutto un messaggio di Carità ossia di ciò che esprime nel modo migliore l'Amore di Dio verso l'uomo e il creato che è un amore che non si dà se non verso gli altri, se non verso il prossimo di ognuno di noi. “Maledetti sono coloro che fanno la guerra” così oggi a Santa Marta “una guerra mondiale – ha proseguito –  anche se fatta a pezzi, in zone diverse, non è giustificabile e giustificata”. Intanto la Santa Sede ha confermato il viaggio pastorale in Africa del Pontefice che visiterà Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana dove è in atto la guerra civile e sarà qui che aprirà la prima Porta Santa del Giubileo. Padre Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, ha precisato che durante il viaggio, in programma dal 25 al 30 novembre, il Pontefice non utilizzerà papa mobili blindate ma jeep bianche scoperte e che sarà improbabile che decida di indossare un giubotto antiproiettili. Intanto il prefetto Gabrielli ha annunciato il “No fly zone” su tutta Roma per tutta la durata del Giubileo.

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