Fondi – Risparmiavano denaro a scapito della salute dei cittadini, scaricando in un fiume residui della lavorazione dell'olio. L'acqua non è un bene essenziale, quindi perché non inquinarla? Deve essere stata questa la domanda passata nella testa dei due furbi “smaltitori”, per giunta entrambi già schedati.

A farli finire in manette una indagine avviata qualche settimana fa dai carabinieri, che raccolto abbastanza prove, hanno deciso di prendere i due con le mani nel sacco: proprio mentre si preparano per l'ennesima volta a scaricare i residui nelle acque di un fiume in un'area boschiva, ecco che i carabinieri sono intervenuti, fermandoli. I veicoli utilizzati dai due,
una vettura e una autocisterna per lo stoccaggio del liquido, sono stati entrambi sequestrati.