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Fitto risponde a Renzi: il canone Rai non va scontato, va abolito e apre a privatizzazioni

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, all'interno della trasmissione televisiva In mezzora, ha enunciato quelle che sarebbero alcune idee da attuare in materia fiscale. Di fatti, il cuore della prossima Legge di Stabilità consisterebbe non solo di interventi strutturali su lavoro e pensione ma anche sul taglio delle tasse. Dopo aver affrontato la questione della tassa sulla casa, che sulla prima dovrebbe scomparire, si è rivolto al problema del canone Rai, per il quale sarebbe pronto uno sconto sostanzioso per ridurre il pagamento dai 113 ai 100 euro. Non è forse casuale il fatto che Renzi abbia proposto di tagliare due tra le tasse considerate più “detestabili” da parte dei cittadini italiani, come sondaggi effettuati lo scorso anno secondo i quali l'insofferenza dei cittadini era alle stelle verso la tassazione sulla casa e sul canone Rai, attualmente considerato come tassa sul possesso degli apparecchi audio-televesivi. Stando alle novità che Renzi vorrebbe introdurre, oltre alla già citata riduzione del costo complessivo, ci sarebbe anche l'abolizione del bollettino Rai il quale dovrebbe essere pagato in bolletta, probabilmente associato a quella dell'energia elettrica. Da sempre la Rai è stata terreno di scontro tra le forze politiche parlamentari, perciò la proposta del premier di tagliare il canone ha scatenato diverse reazioni, in particolare tra gli esponenti del centrodestra, tra cui Raffaele Fitto il quale, attualmente impegnato a Manchester per partecipare al Congresso dei conservatori inglesi, ha trovato il tempo di dire la sua: “il canone va abolito, va superato. E occorre anche superare il tabù della privatizzazione della Rai. Il sistema televisivo e' cambiato, e non ha senso rimanere inchiodati agli anni Ottanta o agli anni Novanta. Un punto essenziale (mai praticato finora) e' quello di mettere i partiti fuori dalla Rai. Renzi non vuole farlo, e in questo si mostra come l'ultimo dei vecchi partiti, anziché come il primo dei nuovi. Come Conservatori e Riformisti, presenteremo emendamenti di svolta: proprio per abolire il canone, per abolire il tetto pubblicitario, per privatizzare la Rai, insomma per aprire ancora di più il mercato televisivo”.

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