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Daniela Santanchè, i talk show e il pluralismo dell'informazione

In una recente dichiarazione, la deputata Daniela Santanchè di Forza Italia si è schierata a favore del format televisivo del talk show, tanto noto quanto spesso vituperato dalla critica giornalistica e politica. Spesso accusati di non essere altro che un vuoto contenitore capace di esporre più aggressività verbale e gossip che non vera informazione, i talk show sono tornati a far parlare di sé in questi giorni, dopo che il Presidente del Consiglio Renzi si è recentemente espresso contro i “talk del martedì” e la caduta rapida dei loro indici di ascolto, suscitando le proteste degli stessi conduttori tra cui Massimo Giannini e Giovanni Floris. Giannini, in particolare, avrebbe aperto l'ultima puntata di Ballarò, il programma da lui condotto su Rai Tre, rivendicando una funzione nobile ai talk show, il cui scopo sarebbe non di “fare narrazione” bensì di raccontare la realtà. L'ultima a inserirsi nella polemica sul genere più noto e diffuso nella televisione italiana è stata Daniela Santanchè, ospite ricorrente in diverse tribune politiche, secondo la quale “i talk show rappresentano uno strumento di approfondimento giornalistico straordinario: vanno sostenuti e incoraggiati”. Santanchè ha paragonato i talk a delle “moderne agorà”, luoghi costruttivi di dibattito al cui interno è possibile un genuino confronto che fornisce al telespettatore “la possibilità di avere a disposizione più sfaccettature in relazione allo stesso fatto”. L'onorevole di Forza Italia si è quindi pronunciata a favore di una solida difesa del talk show, stigmatizzando un suo possibile ridimensionamento poiché “il pluralismo dell'informazione trova proprio nei talk una sua modalità espressiva vincente”.

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