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Papa Francesco: Il Papa “revolucionario” arriva a Cuba

Roma – La visita di Papa Francesco a Cuba è densa di significato dal suo “fuori programma” dove decide di conversare con i fedeli, in particolare ai giovani, consegnando il testo che aveva preparato al cardinale Jaime Ortega, dicendo che sarebbe stato pubblicato in seguito. All'incontro con il leader di Cuba Fidel Castro. 
Un Papa “revolucionario”  che decide di parlare di povertà, di consacrazione al servizio.
Dichiarando:”La ricchezza del pauperismo ci rende poveri di spirito”. Riferendosi alla misericordia, un ritorno alle origini del cristianesimo. Il portavoce del Papa, Federico Lombardi riferisce che Papa Francesco si è recato dal leader cubano Fidel Castro. L'incontro è durato 30-40 minuti. E 'stato un piacevole scambio al dire del portavoce. Si sono scambiati doni. Il Papa ha dato dei libri a Fidel. Il leader cubano ha ricambiato con una edizione del libro “Fidel e la religione”, i suoi colloqui con Frei Betto. Hanno partecipato alla riunione anche la moglie, i figli e i nipoti di Fidel.
Dialogo, pace e perdono sono le parole che usa il Papa. Esprime anche il suo pensiero sui tragici avvenimenti che stanno accadendo in Colombia:”A questo punto sento il dovere di dirigere i miei pensieri all' amata terra di Colombia, consapevole dell'importanza cruciale di questo momento, in cui, con uno sforzo rinnovato e mossi dalla speranza, i loro figli stanno cercando di costruire una società in pace.”
“Che il sangue versato da migliaia di persone innocenti per tanti decenni durante questo conflitto armato, insieme a quella del sangue del nostro Signore Gesù Cristo sulla Croce, sostenga tutti gli sforzi compiuti, inclusi quelli di questa bellissima isola per una riconciliazione finale. E che così la lunga notte di dolore e di violenza, con la volontà di tutti i colombiani, possa essere trasformata in un giorno di armonia, giustizia, fratellanza e amore con il rispetto delle istituzioni e del diritto nazionale e internazionale, in modo che la pace sia duratura. Per favore, non possiamo permetterci un altro fallimento in questo cammino di pace e riconciliazione”.
L'interpretazione del comportamento del Papa, secondo l'onorevole NCD, sono due. Le dichiarazione dell'on. Fabrizio Cicchitto, NCD “Il viaggio di Papa Francesco a Cuba puo' avere due letture: una sul terreno dell'utopismo e l'altra sul terremo dell'estremo realismo politico.
L'utopismo si fonda sulla riproposizione addirittura da parte pontificia delle posizioni fondamentali della Teologia della liberazione con tutto quello che ne consegue. Il realismo e' quello di chi a Cuba punta a riacquisire la liberta' di culto per la Chiesa trascurando totalmente le liberta' civili politiche e culturali.
E' emblematico il fatto che il trattamento ai dissenzienti politici a Cuba continui come prima.
Poi e 'evidente che la scommessa di Francesco su Cuba sia in quella di Obama sull'Iran c'e' una possibilita' di due esiti: il consolidamento di quei regimi su in una chiave assai pericolosa, oppure la loro lenta ma inesorabile disarticolazione e la affermazione dei diritti di liberta' politica ed economica cavalcati per di piu' da una popolazione giovanile molto estesa. Si tratta di quella che si puo' chiamare l'eterogenesi dei fini ma paradossalmente ai fini della trasformazione profonda di Cuba puo' svolgere un ruolo dinamico e in fin dei conti positivo proprio quel capitalismo consumistico di stampo americano dal quale Papa Francesco aborre ma che a Cuba puo' arrivare trasformando totalmente quella societa'”
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