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Il Cyberbullismo aleggia sui banchi di scuola: Comporta una serie di conseguenze psicologiche

Roma -Il «cyberbullismo» è un fenomeno che si è sviluppato a seguito dell’ampio utilizzo dei mezzi di comunicazione online da parte di giovani e preadolescenti. Il termine indica l’atto di bullismo compiuto da un soggetto (cyberbullo) che, prevalentemente mediante i social network, offende la vittima mediante la diffusione di materiale denigratorio (testi, foto e immagini) o la creazione di gruppi «contro». 
Dalla ricerca realizzata da Ipsos per l’organizzazione Save the Children si evince che i 2/3 dei minori italiani riconoscono nel cyberbullismo la principale minaccia che aleggia sui banchi di scuola, nella propria cameretta, nel campo di calcio, di giorno come di notte.
Per tanti di loro, il cyberbullismo arriva a compromettere il rendimento scolastico (38% che sale al 43%nel Nord-Est), riduce il desiderio di frequentazione sociale (65%, con picchi del 70% nelle ragazzine tra i dodici e i quattordici anni) e può comportare una serie di conseguenze psicologiche compresa la depressione (57%, percentuale che sale al 63%nelle ragazze tra i quindici e i diciassette anni, mentre si abbassa al 51%nel Nord-Est). Per il 72% dei ragazzi intervistati (percentuale che sale all'85% per i maschi tra i dodici e i quattordici anni e al 77% nel Sud e nelle Isole) rappresenta la maggior minaccia del nostro tempo.
È percepito come pericolo più grave rispetto al problema della tossicodipendenza (55%), della molestia da parte di un adulto (44%) o del rischio di contrarre una malattia sessualmente trasmissibile (24%).
Paola Ferrari, Portavoce Osservatorio Nazionale Bullismo e Doping, dichiara: “Sostengo con convinzione le parole del sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri: la scuola riveste un ruolo strategico e fondamentale per attivare gli anticorpi necessari contro il virus del bullismo e del cyberbullismo. E' nelle aule che ogni giorno sono frequentate da migliaia di bambini e adolescenti che occorre promuovere quella cultura di prevenzione che si rende quanto mai necessaria alla luce degli ultimi incresciosi fatti di cronaca, che hanno riproposto con drammaticita' cosa significa per un minore vivere sulla propria pelle il dramma della derisione, dell'offesa e della violenza fisica e psicologica.
Nelle scuole suoni la campanella della 
prevenzione: educare i minori al rispetto dei propri coetanei e' uno degli strumenti necessari che dobbiamo mettere in campo. E' necessario, quindi, che tutte le figure che gravitano intorno al mondo della scuola, dai docenti, agli insegnanti, al personale Ata, includendo anche i genitori, lavorino per un impegno senza sosta a tutela dei ragazzi. Noi come Osservatorio da anni facciamo campagne per sensibilizzare su questo tema purtroppo in espansione”.

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