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Grecia – Vittoria nel 'no' e dimissioni di Varoufakis

La Grecia ha risposto all'appello del premier Tsipras e alle urne, per il referendum sulle proposte della UE e sull'scita dall'eurozone, gli elettori hanno risposto “no”, ma tale risultato fa alzare il livello di guardia sui mercati finanziari internazionali. Gli analisti e i gestori degli istituti di credito fanno previsioni pessimistiche e preannunciano violenti scossoni sulla Borsa, cadute a picco del valore della moneta unica e impennate dei rendiconti dei titoli di stato.
I primi effetti del risultato del referendum si sentono già all'apertura della Borsa di Sidney e di seguito sulle altre sedi asiatiche come Shangai e Shenzhen, che in dieci giorni hanno perso circa il 30% bruciando 2800 miliardi di dollari di capitalizzazione. Come misura di rafforzamento è stato varato un fondo da 19,3 miliardi di dollari, e sono state sospese tutte le nuove quotazioni, con 25 gestori che si sono impegnati a non liquidare per un anno i propri titoli azionari. E' però sulla Borsa europea che il Grexit fa sentire maggiormente i propri effetti e il “no” di Atene rischia di avere un impatto altamente negativo, con 287 miliardi di euro bruciati nella seduta di lunedì scorso e l'Euro Stoxx 50 crollato del 4,2%. Molti gestori, riporta Bloomberg, temono il caos.
Goldman Sachs ha previsto un aumento degli spread sui titoli di stato di 200-250 punti base, con il rendimento dei Btp in salita anche oltre il 3%, livello che imporrà alla BCE di intensificare gli acquisti di bond governativi. Secondo le previsioni Standard&Poor's, un'uscita della Grecia dall'Euro costerebbe all'Italia 11 miliardi di maggiori interessi sul debito nel biennio 2015-2016, il conto più alto sui 30 miliardi previsti per l'eurozona.
Nel terremoto finanziario di questi giorni, alla notizia della vittoria del “no” al referendum, si aggiunge anche quella delle dimiddioni del ministro dell'Economia greco, Yanis Varoufakis (FOTO), il quale ha dichiarato: “Subito dopo il referendum sono stato reso consapevole di una certa preferenza di alcuni partecipanti dell’Eurogruppo per la mia…assenza da quegli incontri”.
Non pochi dicono che le dimissioni di Varoufakis sono il prezzo che il governo greco è stato chiamato a pagare da Atene nei confronti dei governi creditori. Una uscita di scenz afra mille polemiche, che potrebe avere effetti destabiulizzanti sul governo greco. Rimane da vedere se sacrificare Varoufakis possa essere un prezzo conclusivo e sufficiente per il raggiungimento di un accordo in Europa. 

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