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Mazara del Vallo: posti di lavoro nel pantano della burocrazia..

Mazara del Vallo –

( Togliere l'audio: premere quadratino )

Certamente il caso del cantiere navale MeCaNav di Mazara del Vallo non é quello della Fincantieri di Trieste e
dei suoi quattromila e cinquecento dipendenti davanti ad un cancello chiuso.

Ma Mazara del Vallo non é Trieste e la MeCaNav non sta in piedi con commesse e sussidi dello Stato Italiano;

é una realtà molto più piccola, infinitamente
meno importante ma che lavora con capitali propri e con ordinativi dati dai privati: in generale dagli armatori dei pescherecci siciliani.

E' una realtà che coinvolge un centinaio di persone, la maggior parte tecnici specializzati con lunga esperienza nel campo della riparazione e della manutenzione navale.

I fatti sono semplici e facili da comprendere: come tutti sanno a Mazara del Vallo da anni é necessario dragare il canale che permette ai pescherecci di un
certo pescaggio, di arrivare ai cantieri navali per poter accedere alle aree di lavoro e di manutenzione, ed anche poco oltre, fino allo storico mercato del pesce.

Si tratta di dragare circa un chilometro di fiume, ed ora i fondi per farlo ci sono: sono in Comune, a Mazara del Vallo.

L'incredibile burocrazia italiana ha fatto i suoi vari “iter” per arrivare ad emettere, pare fra poco, una gara d'appalto.

I fanghi da togliere e spostare sono stati analizzati: non sono pericolosi e non certamente
inquinati più di tanto.

Analisi eseguite dal CNR e da altri laboratori ormai da tempo, noti e documentati in occasione di conferenze, riunioni, assemblee.

E dove poi portare i fanghi ? Dopo attente analisi del territorio, discussioni a non finire, conferenze di servizi ed altre burocratiche amenità
del genere, si é trovata un'area idonea
a ricevere i fanghi nella zona Ovest di Mazara del Vallo.

Ora si attende che venga redatto il capitolato, emesso il bando di gara,
attese le eventuali risposte, selezionate le possibili imprese, e poi, se tutto andrà bene,
forse il canale verrà dragato per fine anno..2015.

La terrificante lentezza della burocrazia italiana non lascia scampo, avanza come una tartarughina stanca e senza affanno seminando, al suo passaggio,
povertà, disoccupazione, chiusura di attività imprenditoriali.

Perché mai ? Perché la MeCaNav vorrebbe dare una pulitina davanti alla porta di casa, vorrebbe togliere un po' di fango e spostarlo
semplicemente più in là, in modo da poter lavorare, senza affrontare spese esorbitanti che dovrebbero essere a carico del Demanio.

Se sulla porta di casa ti si accumula la spazzatura, perché il Comune non te la toglie da anni, non é un tuo diritto spostarla,
nonostante le imposte comunali vengano sempre pagate, pure intilmente ?

E poi si tratta di spostarle di pochi metri, giusto giusto per accadere alla porta di casa tua ..

A quanto pare assolutamente no.

Anzi sei diffidato dal farlo !

E se l'androne con la spazzatura é sulla porta di un'officina che crea lavoro e ricchezza in un momento di povertà e di crisi ?

Mai e poi mai ! Chi lavora, chi crea ricchezza, chi investe i suoi capitali, non puo'certo spostarla.. se non a
sue spese e dopo un opportuno iter burocratico, lento, costoso, di incerto ed aleatorio
esito.

Anche se, in realtà, il responsabile del Demanio, che ogni anno incassa i danari per la concessione di un'area atta al lavoro cantieristico che pero' lui
stesso ora mette in condizioni di non potersi attuare, potrebbe autorizzare, con i suoi poteri discrezionali, la MeCaNav a fare quella banale e minimale
pulizia che permetterebbe al cantiere di lavorare !

Insomma : per incassare i canoni di concessione sono sempre tutti solerti, per fornire i servizi per i quali i concessinari pagano ed hanno un diritto
alla fruizione chiaramente acquisito, invece sono “diversamente solerti”.

Come ha fatto notare Nadia Asaro, Amministratore della MeCaNav:
“Per l'ennesima volta le istituzioni dimostrano di essere
sorde ai problemi dei lavoratori, di preferire una posizione ostativa rispetto alle esigenze delle imprese, di applicare ciecamente le norme senza
considerare una ragionevole mediazione dettata dal buon senso.

Per l'ennesima volta le imprese trovano nelle istituzioni un avversario anziché un alleato che ne accompagni lo sviluppo per una crescita che sia di
beneficio di tutto il territorio.

Senza un supporto da parte degli Enti competenti ci troviamo quindi oggi a dover scegliere tra chiusura del cantiere per l'impossbilità a svolgere
le operazioni di alaggio e varo, e i provvedimenti ritorsivi annunciati dalla diffida.”







IL DEMANIO di Mazara del Vallo.

Secondo il nostro parere il Demanio di Mazara del Vallo potrebbe benissimo dare un “nulla-osta” alla pulizia dell'area di pertinenza
della MeCaNav , area per la quale il cantiere
paga un canone annuale proprio per la sua fruizione come attività cantieristica.

D'altra parte lo stesso Demanio ha concesso , in deroga alle regolamentazioni vigenti, che gli operatori del lido di Tonnarella operino
uno accanto all'altro senza
lo spazio di cento metri di spiaggia libera fra una attività e l'altra.

Permesso in deroga concesso ai titolari degli stabilimenti balneari, proprio per agevolare le attività in crisi, per sviluppare il turismo, per creare benesse e ricchezza in un'economia povera che
soffre della crisi generale del turismo siciliano.

Per dovere di una informazione eticamente corretta, oggi due Luglio, abbiamo cercato di contattare qualche dirigente dell'ufficio del Demanio
di Mazara del Vallo.

Nonostnte la gentile solerzia del centralinista, sfortunatamente per noi, tutti i responsabili erano in una riunione “blindata” e non raggiungibili telefonicamente.

Riunione molto complessa, visto che é durata diverse ore, fino, ovviamente, alle ore 14, l'orario di chiusura degli ufffici stessi.

Siamo certi che da questa riunione cosi' complessa è scaturita una soluzione semplice e di rapida attuazione.

D'altra parte, sempre a nostro modesto avviso, il demanio potrebbe farsi carico delle spese di analisi , circa diecimila euro,
oppure accettare di dedurle dal canone della
concessione annuale, lasciando al cantiere
l'onere dell'esborso iniziale e dell'esecuzione del mini- dragaggio di pulizia.

Oppure, anche se in uno “stato di urgenza” , ed anche per una somma minimale, deve fare una gara d'appalto ?

Insomma un paio di firme su un verbale di accordo, qualche copia inviata alla Capitaneria di Porto ed alla Prefettura ed al Comune di Mazara
( gli ultimi due assolutamente silenziosi e ben
attenti a non fornire risposte ed assistenza ) ed il problema sarebbe risolto in poche ore.

Ce la faranno i nostri eroi a spostare un po' di fango dal “portone di casa” a qualche metro poco oltre ?

Oppure, per varare ed alare, dovranno aspettare l'alta marea del Marrobbio ?

Staremo a vedere se la burocrazia sarà capace di partorire un'autorizzazione “in deroga” che permetta alla MeCaNav di lavorare serena e non una diffida che
impedisca il diritto d'impresa a chi, per esercitare proprio quel diritto, paga pure un congruo canone.

Per maggiori ragguagli : MeCaNav: 0923-942864



– Giorgio Comerio –


 

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