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ISIS e la Partita dei quattro cavalli

Europa –


I fatti di sangue sono sotto gli occhi di tutti.

Ancora una volta, e non per l'ultima volta.

In pratica è dall'estate dell'anno scorso che la storia bussa alla nostra porta: l'Islam più radicale, l'Islam ” duro e puro” dei Sunniti
ha un chiaro e ben definito obbiettivo primario: la costituzione di un suo unico stato, sotto la sua bandiera, con le sue Leggi,
la sua struttura burocratica, il suo esercito ed il suo governo.

Uno Stato che agisce nel suo anno, il 1436, ed un suo territorio – iniziale e non ben definito – che , per ora, chiama “grande califfato”..

Per un veloce ” utile ricordo” di quanto già scritto, basta cliccare su:

– 14 Agosto 2014 –

– 25 Settembre 2014 –

– 5 Giugno 2015 –

E' inutile continuare a sperare che siano sciiti e kurdi a vincere la battaglia con l'appoggio “esterno” dell'occidente,
combattendo sempre e solo fra le dune del deserto e nelle città fantasma di un mondo arabo totalmente a pezzi.

A pezzi da anni moralmente ed eticamente, come tutti sanno ma nessuno lo dice, in Arabia Saudita, Emirati e dintorni ove
microscopiche dinastie settarie, crudeli, ancorate all'anno 1436, restano al potere con barbari sistemi medioevali nel silenzio
delle “democrazie più avanzate”.

Mentre il resto del mondo, schiavo del loro petrolio, obbligato a trasformare dollari ormai nelle mani dei cinesi e senza un
valore reale, in beni palpabili, supinamente tace lasciando che migliaia di schiavi pakistani, indiani, filippini muoiano
in silenzio per costruire il nuovo grattacielo, quello più alto dell'altro, dalla cui finestre si possa guardare, sempre più lontano,
le dune di confine del nuovo califfato.

E' ovvio che in Europa, nelle Americhe, negli Stati musulmani della Cina, dell'India, della Russia, delle isole del Pacifico,
gli occidentali infedeli che infettano la cultura Sunnita con comportamenti indecenti proprio nel mese sacro del Ramadan e del digiuno,
non meritino altro che la morte.

Il mese del Ramadan è il mese del martirio, dell'azione suicida che porta nel Paradiso delle 72 vergini.

E' stato detto e ripetuto innumerevoli volte, è stato scritto sui cartelli in mano ai manifestanti barbuti in tutte le lingue: l'Islam vincerà
la sua guerra globale contro gli infedeli.

Ma sembra sempre che tutto cio' non ci tocchi, in realtà non ci riguardi, non ci disturbi più di quella piccola frazione di secondo che
ci separa da un' immagine che non vogliamo comprendere ed il “click” che ci permette di girare pagina,
di affogare la nostra paranoia nell'ultimo gossip tanto assolutamente inutile quanto profondamente tranquillizzante.









Sono anni che la strategia dell'ISIS è ben nota, anche perché non solo non è stata mai nascosta da nessuno ma perché
è sempre stata pubblicizzata proprio per reclutare nuovi combattenti in tutte le parti del mondo.

E le ” super intelligence” dormono ? Sanno solo intercettare i telefonini dei commercianti che non pagano l'IVA oppure
quello dei capi di stato europei un pochettino birboni che preferiscono la motoretta all'auto blu con la scorta?

Oppure – semplicemente – nessuno ha il coraggio di “iniziare per primo” a premere il bottone ?

Saranno allora, ancora una volta, gli anglosassoni a passare all'azione ?

Perché, come sempre , tutti gli altri sanno solo aspettare che qualcuno faccia la prossima mossa.

Magari proprio quella mossa che segue l'apertura dei quattro cavalli, una nuova variante di Johannes Metger.

– Giorgio Comerio –

 

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