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Operazione dell'Ue contro gli scafisti libici

Bruxelles –Dalla riunione dei ministri degli Esteri, verrà definita ufficialmente l'operazione, che comprende le oltre 700 pagine di un piano operativo, che ha come obiettivo avere “una conoscenza esatta di quello che fanno i trafficanti di esseri umani, saperne di più con tutti i diversi mezzi” di quanto accade in Libia dove ci sono “molti movimenti e molte armi, di ogni genere”.
Si dovranno definire quante navi, aerei e droni serviranno nella missione europea contro gli scafisti in Libia.
I Paesi dell'Ue hanno dato la loro disponibilità, anche alcuni Paesi terzi hanno manifestato interesse per l'operazione , quindi si discuterà con Tunisia e Egitto ma, anche con altri governi della regione.
La fase uno della missione prevede un lavoro di monitoraggio e valutazione delle reti di traffico di esseri umani nel Mediterraneo centrale e meridionale.
La fase due prevede l’individuazione e l’eliminazione delle imbarcazioni degli scafisti in acque internazionali, si dovrà nuovamente passare dalla riunione dei responsabili delle diplomazie Ue che dovranno nuovamente discutere e dare un via libera per l’evoluzione della missione.
La parte più difficile sarà la fase tre, che prevede interventi anche in acque territoriali libiche e lungo le coste del Paese. Per questo occorre il via libera del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
A facilitare molto la situazione potrebbe essere la formazione di un governo di unità nazionale in Libia, su cui si stanno concentrando tutti gli sforzi internazionali, sotto la guida dell’inviato speciale delle Nazioni Unite, Bernardino Leon. 

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